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Veneto, la neve di fine inverno "uccide" i cervi: è allarme

Le bestie vagano alla ricerca di cibo e finiscono nei laghetti ancora ghiacciati. Animalisti denunciano ma per autorità è "selezione naturale"

Veneto, la neve di fine inverno
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La coda dell'inverno con nevicate copiose e improvvise sta creando un problema ambientale nella provincia di Belluno: gli animalisti denunciano le "trappole" naturali che si sono create e che causano la morte di numerosi esemplari di cervi.

Sui social è un tam tam di immagini drammatiche dove si vedono gli animali morire dentro dei laghi ghiacciati, questo perché la neve ha coperto il loro cibo e non si distinguono più i confini delle conche d'acqua.

A lanciare il grido di allarme è stato lanciato da organizzazioni come Mountain Wilderness ed Ecoistituto: "I recinti, la neve e il ghiaccio stanno facendo strage di cervi soprattutto di quelle gravide". Il branco di cervi si muove alla ricerca di cibo ma le nevicate improvvise degli ultimi giorni hanno ricoperto il mando erboso lasciando di fatto senza cibo le bestie. A questo si aggiunge il fatto che i confini dei laghetti naturali, ancora ghiacciati ma con una lastra molto sottile, vengono di fatto cancellati. E così i cervi spesso finiscono dentro e muoiono annegati.

Le autorità invece minimizzano visto che la popolazione di cervidi al momento sembra ben al di sopra delle capacità territoriali e parlano dunque di una selezione naturale. Intanto sui social, però, girano le immagini drammatiche delle morti degli animali. Come quella di una cerva, incinta, che nelle acque gelide della "lama dei negadi" lentamente si lascia andare e finisce nel fondo.