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Gettata nel Brenta: sub morto nelle ricerche di Isabella Noventa

Lʼagente della polizia esperto in immersioni è rimasto incastrato nel corso della perlustrazione "palmo a palmo" dei fondali del fiume

Gettata nel Brenta: sub morto nelle ricerche di Isabella Noventa - foto 1
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E' stata dichiarata la morte cerebrale, causata dalla prolungata asfissia, di Rosario Sanarico, sub 52enne della polizia impegnato nelle ricerche del corpo di Isabella Noventa, la 55enne padovana di cui non si hanno più notizie dal 15 gennaio.

L'agente, in servizio al Centro nautico sommozzatori di La Spezia, è rimasto incastrato sul fondo del fiume Brenta nel corso della perlustrazione "palmo a palmo".

Il tragico incidente è avvenuto intorno alle 17 quando uno dei sommozzatori (circa una dozzina tra polizia e vigili del fuoco) impegnati da giovedì pomeriggio nella ricerca del corpo di Isabella Noventa è rimasto incastrato sott'acqua nei pressi delle chiuse di Stra (Venezia).

L'uomo, di 52 anni, in forza al Centro nautico sommozzatori di La Spezia, secondo i primi accertamenti sarebbe rimasto incastrato vicino all'infrastruttura. Subito sono partiti i soccorsi e una volta tratto portato in superficie sono iniziati i tentati di rianimarlo con il massaggio cardiaco. Nel frattempo è scattato l'allarme e sul posto è subito arrivata un'ambulanza che lo ha poi trasportato d'urgenza all'ospedale di Padova.

In tarda serata, però, è arrivata la comunicazione della dichiarazione di morte cerebrale per il sub, che era impegnato da giovedì nelle ricerche del cadavere della segretaria padovana in un tratto di fiume che era stato indicato dallo stesso Freddy Sorgato dopo la confessione rilasciata in una dichiarazione spontanea durante l'udienza per la convalida del fermo davanti al gip Cristina Cavaggion.

Sorgato aveva parlato della morte di Isabella Noventa come di "un tragico incidente", una drammatica fatalità nel corso di un gioco erotico. L'uomo aveva sostenuto di aver agito da solo, di fatto scagionando la sorella e Manuela Cacco, la tabaccaia, anch'esse in stato di fermo con l'accusa di omicidio premeditato in concorso.

La stessa Cacco aveva solo ammesso di aver indossato il giubbotto bianco di Isabella per una "messa in scena" che sarebbe stata decisa e pianificata da Freddy per costruirsi un alibi. La donna era stata fatta passeggiare quella sera del 15 gennaio per piazza dei Signori e piazza Insurrezione in centro a Padova in modo da essere filmata dalle telecamere della video sorveglianza. L'ex fidanzato aveva raccontato di aver accompagnato Isabella lì perché doveva incontrare un'amica e di averla quindi salutata allontanandosi. Una ricostruzione alla quale non hanno creduto né la squadra mobile della questura di Padova né la gip.