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Cortina, multato perché depose fiori sulla pista da sci dove morì il figlio

Respinto il ricorso presentato dallʼuomo: dovrà pagare la sanzione di 50 euro. La pista era stata chiusa dopo la tragedia perché ritenuta troppo pericolosa

Cortina, multato perché depose fiori sulla pista da sci dove morì il figlio - foto 1
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Dovrà pagare 50 euro di multa per aver portato dei fiori su una pista di sci, quella su cui nel 2011 era morto il figlio di 9 anni. E' stato infatti respinto il ricorso contro la sanzione presentato dall'uomo, Mauro Rossato.

E' questo l'ennesimo capitolo di una vicenda che solo qualche giorno fa aveva visto la condanna della società Ista, che gestisce la parte bassa degli impianti della Tofana. Il sindaco: "Decisione dei vigili".

Una vicenda che sa di beffa: l'uomo, come riporta "Il Gazzettino", era stato multato nel 2015 perché trovato sulla pista da sci, chiusa proprio in seguito alla morte del figlio perché ritenuta troppo pericolosa. Per raggiungere il punto esatto dove aveva perso la vita il piccolo, il padre aveva "percorso una pista vicina. Poi mi sono addentrato nel bosco all'altezza del punto che volevo raggiungere. Ci sono arrivato accanto, ma una ventina di metri più sotto. Sprofondavo nella neve, così ho messo gli sci per risalire a scaletta".

Ed è proprio qui la colpa dell'uomo: qualcuno infatti lo aveva notato su quella pista chiusa ed ha avvertito gli agenti della polizia che, proprio mentre Rossato deponeva i fiori lo avevano raggiunto e multato.

Sindaco: "Decisione dei vigili" - "Quella di negare il ricorso è stata una decisione presa in autonomia dal comandante dei vigili urbani di Cortina dopo aver ascoltato le controdeduzioni della Polizia di Stato". E' la precisazione fornita dal sindaco di Cortina Andrea Franceschi in merito al ricorso respinto. "Né io né la Giunta abbiamo mai respinto alcun ricorso - puntualizza Franceschi -. La richiesta di Rossato infatti si è fermata presso gli uffici della Polizia Locale, così come prevede la normativa". Il sindaco, "dispiaciuto per il triste fatto in sé" dice di non voler aggiungere altro "per rispetto dei soggetti coinvolti e della loro sensibilità".