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Bomba d'acqua su Cortina d'Ampezzo: muore una donna travolta da una frana

Il prefetto ordina lʼevacuazione di 12 abitazione "poiché le previsioni indicano un peggioramento delle condizioni meteo"

Bomba d'acqua su Cortina d'Ampezzo: muore una donna travolta da una frana - foto 1
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Travolta dalla frana provocata da un nubifragio improvviso, che si è abbattuto sulle montagne mentre tornava a casa dopo aver lavorato alla festa campestre del sestiere di Alverà, a Rio Gere.

È morta così a Cortina D'Ampezzo Carla Catturani, 60 anni, anestesista in pensione. Il ponte che stava attraversando in auto, ostruito dai detriti, è stato spazzato dalla piena. La bomba d'acqua ha travolto la zona del Cristallo in piena notte.

Sui social le prime foto del disastro e l'appello: "Abbiamo bisogno di aiuto". Il soccorso alpino di Cortina è stato allertato all'1.40 per intervenire a supporto dei vigili del fuoco. La situazione più critica è apparsa subito nella zona attorno alla località di Alverà e lungo il greto del torrente Bigontina, tra Rio Gere e Lago Scin. 

I soccorritori hanno trovato la strada interrotta dai detriti. Fango ma anche macigni che hanno ostruito la strada dolomitica in tre punti. I vigili del fuoco sono partiti dalle prime case dell'abitato di Alverà, una decina delle quali invase dalla colata, e hanno raggiunto una prima vettura vuota, trascinata dai sassi.

Un'unità cinofila ha iniziato quindi la difficile risalita del greto colmo di massi e detriti. Il cane ha infine ritrovato il corpo semi-sommerso della donna. Gli operatori del 118 hanno potuto solo constatare il decesso. La salma è stata liberata e l'auto estratta dal torrente con l'aiuto di una ruspa.

Per diverse ore la circolazione nel comune di Cortina è stata resa difficile dai detriti, ma nessuna area è rimasta isolata. I pompieri hanno evacuato per precauzione il personale di un ristorante, il "Lago Scin". "Ho firmato lo Stato di crisi" per l'area della frana "e stiamo anche valutando un piano per l'evacuazione" ha detto il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, al termine di un sopralluogo sul posto.

"Oltre alla morte di una donna, una tragedia vera, c'è un grande disastro, ci sono un sacco di case in pericolo", ha spiegato Zaia annunciando che chiederà anche lo stato di crisi nazionale perché la presenza di "migliaia, se non centinaia di migliaia di metri cubi di detriti formatisi. Sono stati devastati una pista e ponti".

Prefetto: 12 abitazioni evacuate - "Poiché le previsioni meteo evidenziano un possibile peggioramento nelle prossime ore delle condizioni del tempo, con nuove precipitazioni piovose nella zona, è stata disposta l'evacuazione di 12 abitazioni nella frazione di Alverà, per un totale di 50 persone". Lo comunica in una nota il prefetto di Belluno Francesco Esposito, dopo l'esondazione nella notte del torrente Bigontina.

Legambiente: "Servono azione mirate di prevenzione" - "La bomba d'acqua che ha colpito Cortina, in Veneto, causando un morto, ci ricorda ancora una volta come il clima stia già cambiando". Lo dichiara il presidente di Legambiente Rossella Muroni nel corso di Festambiente, il festival nazionale dell'associazione ambientalista in programma fino al 15 agosto nel cuore della Maremma. "Piogge estreme e alluvioni, lunghi periodi di siccità come quello che sta colpendo la Penisola, elevate temperature e ondate di calore, sono ormai fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti che il Paese, e soprattutto le città, devono saper affrontare con interventi mirati, con politiche di adattamento ai cambiamenti climatici non più rinviabili e con attività di prevenzione".

Il precedente: la tragedia del 5 agosto 2015 La frana a Cortina che ha causato la morte di una dottoressa in pensione, Carla Catturani, travolta con l'auto mentre stava tornando da una festa campestre, richiama la tragedia con tre morti avvenuta due anni fa, lo stesso 5 agosto, a San Vito di Cadore, a una decina di chilometri di distanza.

In quell'occasione, una coppia tedesca e un cittadino ceco - la fidanzata di quest'ultimo si era salvata - erano stati travolti nella notte da una frana provocata da una tempesta d'acqua. Tutte e tre le vittime si trovano in auto nell'area del parcheggio della seggiovia, una zona abitualmente usata da escursionisti per passarci la notte per poter raggiungere alle prime luci dell'alba i sentieri o le pareti da scalare.