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Secessionisti, Riesame di Brescia: "Sette liberi, altri 5 ai domiciliari"

"Giusta decisione, ma resta la vergogna", commenta Matteo Salvini. Erano stati arrestati il 2 aprile per terrorismo e detenzione di armi da guerra. Scarcerato anche lʼex parlamentare Franco Rocchetta

franco rocchetta
ansa

Il Tribunale del Riesame di Brescia ha disposto la libertà per sette dei secessionisti arrestati il 2 aprile: tra questi l'ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader dei Forconi, Lucio Chiavegato. I giudici hanno invece ordinato che altri cinque vadano agli arresti domiciliari.

Salvini: "Resta la vergogna" - "Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea". Lo afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando la decisione di scarcerazione. "Sono contento - ha aggiunto - perché avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà".

Caduta l'accusa di associazione eversiva - "Si dichiara l'incompetenza territoriale del Tribunale di Brescia in favore di quello di Padova per tutti i reati contestati", e si esclude la "gravità indiziaria relativa alle contestazioni dei capi A e B", ovvero la promozione e la partecipazione all'associazione eversiva ai fini di terrorismo. E' il passaggio principale dell'ordinanza del Riesame di Brescia.

Agli arresti domiciliari, confermati per l'ex "serenissimo" Flavio Contin, sono stati posti Tiziano Lanza, Corrado Turco, Stefano ferrai e Michele Cattaneo. Soddisfatto il legale di Franco Rocchetta, Fabio Pinelli, il quale sottolinea "Allo stato, per il Tribunale della libertà di Brescia - spiega Pinelli - cade in modo inequivoco il reato più grave, ovvero la contestazione per coloro che secondo la Procura di Brescia avevano promosso (capo A) o partecipato (capo B) all'associazione eversiva ai fini di terrorismo. Quindi, restano solo l'accusa riguardante la costruzione e la custodia del "tanko", la competenza territoriale passa a Padova".