FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Città di Castello, poliziotto uccide moglie a fucilate e si suicida

Ha sparato con un fucile a pompa, gelosia tra le ipotesi come movente

terni omicidio polizia poliziotti 113
ansa

I cadaveri di un agente di polizia e della moglie sono stati trovati nel garage della loro abitazione nei pressi di Città di Castello: secondo i colleghi dell'uomo pare che lui abbia sparato alla moglie uccidendola per poi suicidarsi. Ha usato un fucile a pompa a sua disposizione per commettere il folle gesto.

Ha atteso il rientro a casa della moglie e nel garage le ha sparato alla testa un colpo con il suo fucile a pompa, uccidendola; poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è suicidato: una tragedia che si è consumata nel giro di pochi attimi in una villetta isolata di Uppiano, alla periferia di Città di Castello. Le vittime sono entrambe del posto, un agente di polizia di 41 anni e la moglie quarantenne che da qualche mese gestiva una comunità per il recupero di minori.

La polizia che indaga non sembra avere dubbi sul fatto che si sia trattato di un omicidio-suicidio. Tra le ipotesi quella che a provocarla possa essere stata la gelosia per una relazione (la coppia non aveva figli) ormai quasi finita.

A dare l'allarme il socio della donna che passando di fronte all'abitazione intorno alle 20 ha notato le luci del garage accese. Pensando a un furto, ha scavalcato la recinzione per controllare trovandosi invece di fronte i due cadaveri. L'uomo ha subito chiamato il 113. L'agente lavorava ormai da anni a Città di Castello e attualmente era alle volanti. Era reduce dal turno di notte.

L'uomo deteneva regolarmente il fucile a pompa di grosso calibro con il quale - ritengono gli investigatori - ha prima sparato alla moglie e poi a se stesso. Un gesto per spiegare il quale sembra abbia lasciato un biglietto con una sorta di addio. La donna era molto conosciuta nel centro umbro. Figlia del presidente della banda musicale locale aveva fatto a lungo volontariato con la Croce rossa. Poi il nuovo progetto di aprire a Uppiano una comunità per il recupero dei minori.