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Truffa da 50 milioni di euro allʼOrdine dei francescani, broker si suicida

La Gdf ha ritrovato il corpo del 78enne Leonida Rossi, impiccatosi nella sua villa di Lurago dʼErba (Como). Lʼuomo era accusato di truffa e abusivo esercizio dellʼattività finanziaria

frati francescani
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Si è suicidato impiccandosi nella sua villa di Lurago d'Erba (Como) Leonida Rossi, il 78enne broker italo-svizzero indagato dalle procure di Milano e Lugano per un ammanco di cinquanta milioni di euro dalle casse dell'Ordine dei frati minori francescani. L'uomo era accusato di truffa e abusivo esercizio dell'attività finanziaria. Tra gli indagati anche l'ex economo dell'Ordine, il frate Giancarlo Lati, accusato di appropriazione indebita.

Nella giornata di mercoledì, la polizia svizzera e il nucleo valutario della Gdf hanno effettuato una raffica di perquisizioni tra Svizzera e Italia, anche negli uffici di Lugano del broker e nella sede milanese della Anycon, società a lui riconducibile. A Leonida Rossi sono stati sequestrati anche beni mobili e immobili per quasi cinque milioni di euro.

Oltre al broker 78enne nell'inchiesta milanese sono indagati, per appropriazione indebita, tre ex economi dell'ordine e cioè Giancarlo Lati, Renato Beretta e Clemente Moriggi (tutti rimossi). I tre religiosi, anche loro perquisiti, non avrebbero tratto beneficio personale dalla vicenda, ma avrebbero impiegato i fondi della cassa dell'Ordine secondo modalità non autorizzate.

La vicenda di Leonida Rossi - Secondo la ricostruzione della Procura di Milano, Leonida Rossi avrebbe ricevuto dall'Ordine dei frati minori, tra il 2007 e il 2014, somme fino a venti milioni di euro. Fondi che poi sono stati investiti in Svizzera a tassi di interesse - aveva assicurato lo stesso broker - non inferiori al 12%. Rossi avrebbe corrisposto inizialmente alcune somme pari agli interessi, poi - secondo la denuncia dei francescani - non avrebbe restituito né capitale, né interessi, determinando in tal modo l'ammanco nelle casse dei tre enti dei frati minori. Il professionista avrebbe poi riciclato oltre 26 milioni di euro impiegandoli in "attività economiche, in particolare in attività edilizie speculative", come si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm Adraino Scudieri, Alessia Miele e Sergio Spadaro.