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Presunto stupro Firenze, in Procura il secondo carabiniere | Ministro Pinotti: sospensione non basta

Dallʼingresso in discoteca in orario di servizio allʼuso dellʼauto per trasportare le due ragazze fino alla decisione di entrare nel palazzo in cui le studentesse vivono: tutte le bugie e le omissioni su cui i pm indagano

Presunto stupro Firenze, in Procura il secondo carabiniere | Ministro Pinotti: sospensione non basta - foto 1
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E' stato sentito in Procura a Firenze per circa un'ora il secondo carabiniere accusato di stupro da due studentesse americane.

Il militare, che finora aveva preferito tacere a differenza del suo collega, ha deciso di rispondere alle domande dei pubblici ministeri per chiarire cosa sia successo quella notte tra il 6 e il 7 settembre, dando la sua versione dei fatti.

I magistrati sospetterebbero che i due avessero deciso di aggredire le ragazze dopo averle "abbordate" alla discoteca Flo e proprio con questa intenzione le avrebbero accompagnate a casa, usando l'auto di servizio. Il regolamento prevede che, qualora sul veicolo vengano fatte salire altre persone, i militari lo comunichino alla sala operativa, e questo non è accaduto. Il carabiniere che ha già fornito la sua versione dei fatti, da parte sua, ha assicurato di "non sapere che cosa mi sia successo quella sera". Le accuse di cui i due devono rispondere alla Procura militare vanno dunque dalla violata consegna al peculato (nessuna relazione di servizio è arrivata in merito alla vicenda e all'uso dell'auto di servizio per trasportare le due ragazze).

Violazioni e omissioni - Le violazioni dei due carabinieri cominciano con l'ingresso in discoteca in orario di servizio. Continuano quando le studentesse salgono in auto (i carabinieri possono usare il loro veicolo per trasportare altre persone solo in casi eccezionali come il soccorso di un ferito) senza nessuna comunicazione alla centrale operative. E ancora, i due violano le regole entrando nel palazzo dove vivono le due studentesse.

Non c'è invece nessuna allusione della Procura all'eventualità che "i carabinieri indagati possano aver compiuto anche in precedenza reati simili a quelli per i quali sono accusati", come dice lo stesso procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, che precisa: "Non risultano al mio ufficio fatti simili commessi in precedenza dai medesimi carabinieri o da altri appartenenti alle forze dell'ordine".

Ministro Pinotti: dolore personale, abbraccio l'Arma - "Dobbiamo dare un messaggio di condanna ma anche un forte abbraccio all'Arma dei Carabinieri e a chi ogni giorno lavora per strada. Ho testimonianza ogni giorno di fatti eroici". Lo ha detto la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, parlando del caso. "Il fatto - per Pinotti - è di una gravità inaudita, lo è sempre la violenza carnale sulle donne, ma effettuato da persone che indossano la divisa è ancora più grave". "Ho sperato che non fosse vero. È un dispiacere immenso che due persone dell'Arma dei carabinieri possono avere fatto una cosa così", ha aggiunto.

"La sospensione non basta" - "Sono state fatte cose gravissime, contro le regole e contro l'etica dei carabinieri. Non ci sono attenuanti. Non posso anticipare l'esito della commissione interna, il primo atto è stata la sospensione ma penso si debba andare oltre". "Bisogna far lavorare le inchieste, ma di fronte a fatti del genere bisogna mettere in atto le azioni più forti e nette", ha spiegato.