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Firenze, evasione dal carcere di Sollicciano: fuggono in tre

Hanno scavalcato il muro di cinta. Erano reclusi per furti e spaccate compiuti in Toscana

Tre detenuti di nazionalità romena sono evasi questa sera dal carcere fiorentino di Sollicciano.

I tre sarebbero componenti di un'organizzazione specializzata in furti e spaccate, smantellata dai carabinieri tra Firenze e Lucca nei primi giorni di febbraio. L'ultimo caso simile risaliva al gennaio 2015, quando a riuscire a fuggire fu un detenuto di nazionalità marocchina.

L'evasione è avvenuta intorno alle 19: i reclusi avrebbero praticato un buco nella cella della prima sezione calandosi poi con un lenzuolo nel cortile dell'ora d'aria e da qui avrebbero scavalcato il muro di cinta. E' probabile che ci fosse qualcuno ad attenderli e che si siano quindi allontanati in auto. Ad accorgersi che i tre non erano più nella loro cella sarebbero stati gli agenti durante il controllo, probabilmente circa mezzora dopo la fuga. Subito sono scattate le ricerche svolte anche con i cani molecolari del nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze.

La denuncia del sindacato - Il muro di cinta "non è sorvegliato perché è stato chiuso in quanto - spiega Donato Capece del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria - pericolante, è venuto giù tutto il parapetto del muro e non è stato fatto niente per ristrutturarlo e metterlo in sicurezza". "Anche in gennaio - evidenzia - avevamo fatto una nota segnalando il pericolo che ci poteva essere. In quella zona anche la pattuglia automontata non ci può andare perché l'area è chiusa", afferma in una nota anche Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell'Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.

I nomi degli evasi - I tre evasi, ora ricercati attivamente dalle forze dell'ordine, avrebbero fatto parte di una banda di 25 persone tutte romene, specializzate in azioni fulminee, in media un minuto e mezzo a colpo, per fare razzia preferibilmente di gioielli, cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata. Ciocan Danut Costel, Bordeiano Costel e Doncin Constantin Catalin i loro nomi.