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Donna scomparsa a maggio scrisse al prete: "Sono incinta, è figlio tuo"

Il religioso, il frate congolese padre Gratien Alabi, è indagato per la sparizione di Guerrina Piscaglia. Ma si difende negando di essere il padre del bimbo: "Mai avuti rapporti sessuali con lei"

Guerrina Piscaglia
dal-web

Prima di scomparire, il primo maggio 2014, da Ca Raffaello, frazione di Badia Prataglia, nell'Aretino, Guerrina Piscaglia avrebbe confessato a padre Gratien Alabi, il religioso indagato per la sua scomparsa, di essere incinta. Dicendo al sacerdote che proprio lui era il padre del bimbo. A confermare la confessione da parte della donna è stato lo stesso religioso durante un interrogatorio; il prete nega però di aver avuto rapporti sessuali con la donna.

L'interrogatorio, secondo la ricostruzione di "Chi l'ha visto?", si è svolto prima che il religioso, un frate congolese, si avvalesse della facoltà di non rispondere. In quell'occasione padre Gratien aveva anche detto di escludere di essere il padre del piccolo e di non aver avuto rapporti sessuali con la donna scomparsa.

Nel colloquio con gli inquirenti il religioso aveva detto di conoscere Guerrina Piscaglia da circa un anno e mezzo e di frequentare la sua casa, così come lei frequentava la parrocchia di Ca Raffaell, e di aver scambiato con la donna "moltissimi" sms. In alcuni di questi Guerrina gli avrebbe detto di essere incinta e che lui era il padre.

Inutili, secondo il sacerdote, sarebbero stati i tentativi di convincerla che non era vero, anche perché, ha ribadito il religioso, non aveva avuto rapporti sessuali con lei. La donna lo avrebbe minacciato di "dire tutto"; poi l'ultimo sms poco prima di scomparire, nel quale lo avvertiva: "Sto venendo da te".

Intanto, dalla relazione dei Ros dei carabinieri sul contenuto del computer sequestrato in parrocchia poco dopo la scomparsa della donna, emergono tracce di frequentazioni di siti pornografici nel pc di padre Silvano, ex parroco di Ca Raffaello attualmente in servizio presso la parrocchia francese di Saint Denis. La relazione, contenuta negli atti presentati al Riesame in occasione del divieto di espatrio chiesto dalla Procura di Arezzo nei confronti di Padre Gratien, dimostra come da quel computer siano stati visitati YouPorn e numerosi altri siti hard. Sul computer di padre Gratien, invece, erano state ritrovate immagini osè che ritraevano una suora di colore, amica del frate, con la quale il religioso chattava spesso.

Il 29 dicembre gli investigatori della Procura di Arezzo hanno sequestrato a Perugia (presso la sede della congregazione a cui Padre Gratien appartiene) alcune sim card e un computer appartenenti al religioso indagato, che si trovano attualmente presso la polizia postale di Arezzo per essere esaminate con sofisticate apparecchiature in grado di individuare sms o file cancellati.