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Arrestato dalla polizia Johnny lo zingaro, in fuga dal 30 giugno

Assieme allʼergastolano arrestati anche la compagna e alcuni fiancheggiatori. Gli agenti si sono finti corrieri

Arrestato dalla polizia Johnny lo zingaro, in fuga dal 30 giugno - foto 1
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Gli agenti hanno arrestato Giuseppe Mastini detto Johnny lo zingaro, evaso dal carcere di Fossano, in provincia di Cuneo.

Lo rende noto la polizia su Twitter. Mastini, 27 anni, bloccato in un appartamento di Taverne d'Arbia, nel Senese, aveva fatto perdere le proprie tracce dal 30 giugno. A carico del 57enne, finito anche nell'inchiesta per la morte di Pasolini, numerosi reati. Fermata dalla polizia anche la complice.

Tradito dall'amore per una donna - E' stato tradito dall'amore per una donna Johnny. Al momento dell'irruzione, l'uomo era in compagnia di Giovanna Truzzi, 58 anni, evasa a sua volta dagli arresti domiciliari che stava scontando a Pietrasanta, in provincia di Lucca.

Quando è stato arrestato Johnny lo Zingaro era a casa della sorella della sua compagna. Lo spiega il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria (Nic). Le indagini hanno permesso di accertare che l'evaso, dopo aver lasciato il penitenziario di Fossano, ha raggiunto Genova con un taxi, spostandosi poi in treno fino al paese di Pietrasanta, dove ha incontrato il suo amore giovanile. Insieme alla donna si è trasferito a Taverna D'Arbia.

Le persone che gli hanno dato appoggio sono state denunciate a piede libero per favoreggiamento.

Nella casa, raccontano i vicini, vivevano nove persone di etnia sinti insieme alla sorella della sua compagna. La famiglia avrebbe abitato nella frazione di Taverne d'Arbia da una decina di anni. Al momento dell'irruzione, le forze dell'ordine non hanno esploso alcun colpo, raccontano ancora i vicini.

Alle sue spalle lo Zingaro ha una lunga scia di sangue dalla fine degli anni Settanta. Era stato coinvolto anche nell'inchiesta sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Negli anni Ottanta aveva seminato il terrore a Roma, anche se il suo primo omicidio risale a quando aveva solo undici anni. Il Biondino, altro nome con cui Mastini era conosciuto, era già evaso in precedenza. La prima volta nel 1987, quando approfittò di una licenza premio per buona condotta e si rese protagonista di sanguinose scorribande che impegnarono le forze dell'ordine in una vera e propria caccia all'uomo, tra furti d'auto e rapine, il sequestro di una ragazza, Silvia Leonardi, l'omicidio di una guardia giurata, Michele Giraldi, e il ferimento di un brigadiere dei carabinieri, Bruno Nolfi. Si arrese solo due anni più tardi, nelle campagne di Mentana.