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Corruzione, indagato Giulio Tremonti Lui: mai chiesto nulla a Finmeccanica

Secondo la Procura di Milano sarebbe stata pagata al suo studio quando era ministro del Tesoro una consulenza da 2,4 milioni di euro

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tgcom24

L'ex ministro Giulio Tremonti risulta indagato per corruzione dalla Procura di Milano. I pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi hanno inviato al Tribunale dei Ministri gli atti dell'inchiesta che vede coinvolti, oltre a Tremonti, il suo socio di studio, Enrico Vitali, l'ex presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, e l'ex direttore finanziario del gruppo Alessandro Pansa.

Secondo il Corriere della Sera, al centro delle indagini vi sarebbe una "tangente da 2,4 mln di euro che, nel 2009, il tributarista avrebbe incassato da Finmeccanica in cambio dell'ammorbidimento della propria iniziale contrarietà al controverso acquisto per 3,4 mld nel luglio 2008 della società Usa Drs fornitrice del Pentagono".

La tangente - si legge nel servizio - sarebbe stata veicolata dietro lo schermo di una parcella professionale liquidata da Finmeccanica a saldo di un'apparente consulenza sui profili fiscali dell'acquisizione, appunto di Drs, allo studio Vitali Romagnoli Piccardi & Associati dal quale il fondatore Tremonti era formalmente uscito essendo divenuto ministro e di cui oggi è di nuovo socio.

Tremonti: "Mai chiesto nulla a Finmeccanica" - "Non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed in nessun modo da Finmeccanica. Anche per questo, come sempre, ho assoluta fiducia nella giustizia". Così l'ex ministro Tremonti. "Ben prima di entrare nel governo, insediatosi venerdì 8 maggio 2008 - spiega in una nota - mi sono cancellato dall'ordine degli avvocati e sono uscito dallo studio in base ad atto notarile e perizia contabile. Ci sono rientrato solo nel 2012, un anno dopo la fine del governo, come prescrive la legge. Nel durante ho interrotto tutti i rapporti con lo studio".

"L'operazione Drs-Finmeccanica - prosegue - ha interessato e coinvolto la politica industriale e militare di due Stati. Come risulta dai documenti Sec e Consob, l'operazione è iniziata nell'ottobre 2007 ed è stata conclusa lunedì 12 maggio 2008. Anche seguendo il calendario, si può dunque verificare che, per la sua dinamica irreversibile e per la sua natura internazionale, l'operazione non era da parte mia né influenzabile, né modificabile, né strumentalizzabile. In questi termini, non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed in nessun modo da Finmeccanica".

Perquisizioni per un'altra inchiesta - Lo studio "Tremonti, Vitali, Romagnoli, Piccardi e Associati" è stato sottoposto giovedì mattina a perquisizione. L'operazione, tuttavia, non riguarda l'inchiesta che vede coinvolto Tremonti bensì un altro caso. Dario Romagnoli ed Enrico Vitali, soci dello studio, sono infatti accusati di riciclaggio del denaro di Marco Milanese, l'ex braccio destro di Tremonti, in una indagine nata in seguito alle dichiarazioni dell'imprenditore napoletano Paolo Viscione.