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Terrorismo, indagata una ricercatrice universitaria libica a Palermo

Secondo quanto emerso, la donna era in contatto con diversi foreign fighters e faceva propaganda per Al Qaeda sul web

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polizia

Una cittadina libica di 45 anni, che da tre anni vive a Palermo, ricercatrice universitaria nell'Ateneo siciliano, è indagata per istigazione a commettere reati di terrorismo. La donna era in contatto con diversi foreign fighters e faceva propaganda per Al Qaeda sul web.

Terrorismo, indagata una ricercatrice universitaria libica a Palermo

Da tre anni la donna vive a Palermo - La donna indagata si chiama Khadgia Shabbi e vive a Palermo da tre anni. E' ricercatrice in Economia e riceve un assegno di duemila euro al mese dall'ambasciata libica. I pm di Palermo le contestano l'istigazione a delinquere in materia di terrorismo aggravata dalla transnazionalità.

Il Gip non convalida il fermo e nega il carcere, solo obbligo di dimora - Il Gip di Palermo Fernando Sestito non ha convalidato il fermo di Khadgia Shabbi, né applicato la custodia cautelare in carcere come chiesto dalla Procura. Per il magistrato, che ha riconosciuto comunque la sussistenza dei gravi indizi a carico della donna, non ci sarebbero rischi di inquinamento probatorio, nè di fuga, ma solo la possibilità che il reato venga reiterato, circostanza che, a parere del magistrato, rende sufficiente la misura dell'obbligo di dimora con divieto di uscire durante le ore notturne.

Rapporti con foreign fighters, somme di denaro a combattenti e parentele "pericolose" - La polizia che ha monitorato Khadgia Shabbi per mesi, dopo alcune segnalazioni, avrebbe accertato i suoi contatti con due foreign fighters, uno in Belgio, l'altro in Inghilterra. La donna avrebbe anche cercato di pianificare l'arrivo in Italia di un suo cugino, poi morto in Libia in uno scontro a fuoco, e avrebbe mandato diverse somme di denaro in Turchia.

La ricercatrice sarebbe imparentata con esponenti di una organizzazione terroristica coinvolta nell'attentato all'ambasciata americana in Libia nel 2012 e avrebbe fatto propaganda sui social ad Al Qaeda.