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Ragusa, di nuovo rilasciato indiano indagato per sequestro bimba

Dopo un lungo interrogatorio. il pm ha deciso di non convalidare il fermo: il 43enne risulta denunciato a piede libero. Il procuratore dopo le offese su Fb: "Ci aspettavamo solidarietà dal ministro"

E' di nuovo libero il 43enne indiano Ram Lubhaya, indagato per il presunto tentativo di sequestro di una bimba il 16 agosto sul lungomare di Scoglitti.

A decidere il rilascio è stato il sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello, dopo un secondo interrogatorio. L'uomo, denunciato a piede libero, ha risposto a tutte le domande del pm, che ha deciso di "non convalidare il fermo". La madre della piccola: "Questa legge mi fa vomitare".

L'indiano, già fermato e rimesso in libertà una volta, era stato nuovamente fermato sabato dopo le polemiche per il rilascio. Senza permesso di soggiorno e con precedenti penali per droga, è stato ascoltato nella caserma dei carabinieri di Vittoria. Il 43enne si è dichiarato innocente. "Con l'interrogatorio di sabato sera si è chiusa questa prima fase. In sede di processo cercheremo di dimostrare l'estraneità del mio assistito all'ipotesi di reato contestato", ha affermato il suo legale.

Indiano rinterrogato dopo le reazioni della popolazione - La decisione del primo rilascio aveva scatenato reazioni polemiche sui social network e da parte di numerosi cittadini che, spaventati per l'episodio, si erano sfogati chiamando il 112. Due giorni fa, il pm aveva chiesto ai carabinieri di rintracciare l'indiano per interrogarlo di nuovo. L'uomo è stato trovato sabato in un casolare, a Scoglitti, ospite di altri extracomunitari. Portato in caserma ci è rimasto circa sette ore, e alla fine dell'interrogatorio è stato rimesso in libertà.

L'uomo ha tenuto in braccio solo per pochi secondi la bimba- A dare l'allarme chiamando i carabinieri della stazione di Scoglitti era stato un amico dei genitori, preoccupato per l'atteggiamento dell'indiano che aveva preso in braccio la bambina e che l'ha tenuta per non più di 45 secondi, non allontanandosi per più di 10 metri. Una versione che sarebbe stata confermata nella loro deposizione dai genitori adottivi della bimba. Sulla scorta di queste dichiarazioni, contenute nel rapporto inviato alla Procura di Ragusa dai carabinieri, il pm ha ritenuto di non confermare il fermo e di denunciare in stato di libertà l'indiano per tentativo di sequestro di persona e sottrazione di minore. Due ipotesi di reato per cui la legge non prevede la custodia cautelare.

L'indagato non si è mai allontanato dal paese siciliano - Tra l'altro l'indagato non si è mai allontanato da Vittoria, pur essendo uno senza fissa dimora. Il suo abituale lavoro è quello di fare tatuaggi all'hennè in spiaggia ai bagnanti e a volte l'uomo si ferma a dormire sugli arenili anche la notte. Sabato i carabinieri hanno avuto difficoltà a rintracciarlo, non avendolo trovato lungo il litorale a fare tatuaggi, perché la sera prima aveva fatto tardi e bevuto qualche bicchiere di troppo e per questo aveva riposato all'interno di un casolare occupato da extracomunitari, sempre a Scoglitti.

Offese social al pm, indaga la Procura di Messina - "Toccherà alla Procura di Messina valutare le gratuite e volgari offese di internauti, esponenti politici e non, nei confronti del pm che si sta occupando dell'indagine sul presunto sequestro di persona e sottrazione di minore avvenuto martedì a Scoglitti". Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, contrariato per le esternazioni, alcune offensive e volgari, di alcuni cittadini su Facebook.

Il procuratore di Ragusa: "Nessuna solidarietà dal ministro" - Il procuratore ha poi criticato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che "avrebbe annunciato di voler approfondire il caso sulla vicenda del tentato rapimento di una bimba di 5 anni". "Rientra nei suoi poteri - afferma Petralia -, ma avrei gradito una dichiarazione di solidarietà nei confronti di un magistrato che applica la legge e che ha ricevuto volgari offese".