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Palermo, padre-padrone vietava ai figli il calcetto e il medico

La moglie invece è stata costretta a convertirsi e a portare il velo

velo islam da video
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Soprusi e violenze da parte del marito vengono raccontati da una donna mauriziana in un'aula del tribunale di Palermo. "Mi diceva devi mettere il velo, i bambini non devono andare né a scuola né a giocare a calcetto, perché nel Corano non ci sono queste cose".

Minacciava la consorte: "Se non ti converti all'Islam, ti taglio la gola". Minuta, 46 anni, voce decisa, la donna ripercorre un incubo durato due anni. Iniziato quando il marito induista, si converte all'Islam più radicale.

"Da quel momento - spiega la signora davanti al giudice Alessia Geraci - la nostra vita è diventata un inferno". "Voleva che mi convertissi anch'io - prosegue - diceva che non dovevamo uscire di casa, che non dovevo andare a lavorare perché così era scritto nel Corano".

La donna deve però mantenere i figli e così scattano le violenze. "Mi diede botte davanti ai ragazzi, un'altra volta ha picchiato anche uno di loro perché alle quattro di notte non pregava con lui”. L'uomo, sempre mauriziano, è ora sotto processo per maltrattamenti. Dice di essere solo un buon padre, il suo avvocato, come riporta il quotidiano "Repubblica" che racconta la vicenda, parla di normali contrasti fra coniugi, nessun dissidio per motivi religiosi.

Eppure sua moglie lo descrive come un uomo violento, che diceva che tutto si doveva curare con la preghiera e così lei è stata costretta anche a portare di nascosto i figli dal medico, l'ennesimo incubo fino a quando ha deciso di denunciare tutto alla polizia.