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Migranti, i complici importanti a libro paga dei trafficanti di esseri umani

Militari che dietro lauto compenso scortano gli scafisti in acque internazionali. Emerge dalle indagini della Procura di Palermo

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Gli scafisti hanno complici importanti, autorità militari che dietro lauto compenso chiudono entrambi gli occhi o addirittura scortano i barconi in acque internazionali, dalla Libia.

Emerge dalle indagini eseguite dalla Procura di Palermo, che ha emesso un ordine di arresto nei confronti di Yehdego Medhane, uno dei trafficanti più attivi che lavora sulle coste libiche, come scrive il Corriere della sera.

Il latitante eritreo, 34 anni, durante una conversazione con un suo complice racconta di come riesce a eludere i controlli dei militari, corrompendoli. "Medhane riferisce di avvalersi della collaborazione di alcuni appartenenti alla Guardia costiera locale - si legge nel riassunto di una conversazione dell'1 agosto del 2014 -. In diverse occasioni infatti, pagando questi ultimi, ha ottenuto in cambio la liberazione di alcune imbarcazioni. Altre volte la stessa Guardia costiera ha fornito maggiore attenzione alle unità in difficoltà".

Nelle conversazioni intercettate il trafficante eritreo vanta di essere stato fermato ben due volte, e di essere sempre stato lasciato andare dietro compenso. Non solo, svela anche di avere a disposizione due mezrha (le prigioni dove vengono tenuti i clandestini fino alla partenza) e che spesso grazie all'aiuto di politici corrotti con mazzette riescono a far liberare i profughi che si trovano nelle carceri di Stato, che poi vengono caricati nei barconi.