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Messina Denaro, 11 arresti: usavano parole come "concime" e "favino" nei pizzini

Operazione del Ros e della polizia contro i "fedelissimi" del boss latitante. Sono esponenti di vertice delle famiglie di "Cosa Nostra". Si scambiavano informazioni attraverso una rete di messaggi scritti. Alfano su Twitter: "Lo Stato vince"

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Blitz della polizia di Stato di Palermo dalle prime ore dell'alba: eseguiti undici arresti e perquisizioni, nelle province di Palermo e Trapani, nei confronti di esponenti di vertice delle famiglie di "Cosa Nostra" trapanese e a carico di presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro. L'operazione è coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo.

Messina Denaro, 11 arresti: usavano parole come "concime" e "favino" nei pizzini

All'operazione, eseguita dalle Mobili di Palermo e Trapani, con il coordinamento dello Sco, partecipa anche il Ros dei carabinieri. Le misure cautelari sono state notificate ai capi-mandamento di Mazara del Vallo e dei clan di Salemi, Santa Ninfa e Partanna.

Le indagini, finalizzate a disarticolare la rete che supporta la latitanza del capomafia di Castelvetrano, sono una prosecuzione delle operazioni "Golem" ed "Eden" condotte dalla polizia e dai carabinieri e che hanno portato in cella favoreggiatori e familiari del boss.

Passano gli anni ma i "pizzini" restano - Gli arrestati comunicavano attraverso una rete di "pizzini". Lo smistamento dei bigliettini avveniva in due masserie nelle campagne di Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, di proprietà di due allevatori, oggi arrestati, Vito Gondola e Michele Terranova. Gli inquirenti, che tenevano sotto controllo la zona, hanno accertato che i bigliettini, che erano smistati durante i summit, venivano nascosti sotto terra.

Solo al termine delle riunioni i "collettori" li andavano a prendere e li davano ai destinatari. I pizzini erano ripiegati e chiusi con dello scotch. Rigide le regole imposte sulla comunicazione: i messaggi dovevano essere letti e distrutti e le risposte dovevano giungere entro termini prefissati, al massimo 15 giorni.

Gli arrestati - Vito Gondola, 77 anni, ritenuto capo del mandamento di Mazara del Vallo; Leonardo Agueci, 28 anni, ragioniere della ditta So.vi.; Ugo Di Leonardo, 73 anni, architetto in pensione; Pietro e Vincenzo Giambalvo, 77 e 38 anni, padre e figlio; Sergio Giglio, 46 anni; Michele Gucciardi, 62 anni; Giovanni Loretta, 43 anni; Giovanni Mattarella, 49 anni, genero di Vito Gondola; Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni; Michele Terranova, 46 anni.

Alfano: "Lo Stato vince, la mafia perde" - "Lo #StatoVince la mafia perde". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano commenta l'operazione che ha portato all'arresto di 11 fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. "Presi questa mattina vertici di #CosaNostra - scrive ancora Alfano via Twitter - e presunti favoreggiatori del boss latitante".

"Cattureremo il boss, seguire la pista degli affari" - "Cattureremo anche il boss e terremo alta l'attenzione su una strategia che è vincente", ha sottolineato al Tg5 Alfano. "Occorre seguire la pista dei loro affari, la pista dei loro soldi. Lo stiamo facendo", ha assicurato.

Renzi: "Ora avanti tutta per catturare Messina Denaro" - "Sono grato a investigatori, forze dell'ordine e a tutti i rappresentanti dello Stato per il colpo inferto all'organizzazione mafiosa con la cattura di molti uomini del giro di Matteo Messina Denaro. Grazie a nome del governo. E avanti tutta per andare finalmente a catturare anche il boss superlatitante. L'Italia c'è, tutta insieme e tutta unita contro la criminalità organizzata". Così Matteo Renzi su Facebook dopo la notizia degli arresti.