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Mafia, la figlia di Riina: "Ci revochino la cittadinanza, siamo brutti"

In questo modo "sarà chiaro al mondo intero come lʼItalia politica e mediatica tratta i suoi figli", dice dopo il no ricevuto alla richiesta del bonus bebè

Mafia, la figlia di Riina:
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"Tramite il nostro legale chiederemo al Presidente della Repubblica la revoca della cittadinanza italiana sia per noi sia per nostra figlia".

Lo ha annunciato su Facebook Lucia Riina, figlia del boss mafioso Totò, contestando il mancato riconoscimento da parte del Comune di Corleone del "bonus bebè". In questo modo "sarà chiaro al mondo intero come l'Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, perché sono brutti, sporchi e cattivi", ha aggiunto.

La domanda, ricostruisce, era stata presentata "il 22 novembre 2016, dopo circa un mese che era nata nostra figlia, avendo già ottenuto l'attestazione Isee", perché, scrive Lucia Riina, "non riusciamo a raggiungere un reddito buono". Quindi hanno "presentato la richiesta per Assegno di maternità al Comune che per legge avrebbe dovuto rispondere entro 30 o 60 giorni".

"Mio marito è andato in Comune a chiedere l'esito della richiesta, almeno tre volte - aggiunge - l'ultima volta il funzionario incaricato gli ha detto che lo stavano facendo impazzire per questa richiesta, avevano chiesto certificati penali, antimafia ed adesso avevano richiesto indagine da parte delle Forze dell'Ordine. Chi lo stava facendo impazzire e perché è rimasto un mistero".

Dopo la richiesta da parte dell'avvocato di famiglia è arrivata la risposta. "Nella lettera - rivela - ci dicevano dal Comune che avevamo sbagliato a chiedere l'assegno di maternità con quella legge, ed invece avremmo dovuto chiederlo con un'altra".