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Delitto Loris, Davide "incastra" la moglie Veronica

Vede i filmati delle telecamere e agli inquirenti dice: "Eʼ stata lei"

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Al suo fianco nei giorni immediatamente succesivi alla tragedia, pronto a sorreggerla nei momenti di sconforto. Ora tra i più agguerriti accusatori e sostenitori della colpevolezza della moglie. Parliamo di Davide Stival, padre del piccolo Loris e marito di Veronica Panarello, accusata di avergli ucciso il figlio. "Dopo aver visionato anche il resto del filmato (che ritrae Loris e Veronica), non ho nulla d'aggiungere", dice agli inquirenti.

Delitto Loris, Davide "incastra" la moglie Veronica

Negli uffici della procura di Ragusa, ma mentre lei continua a raccontare il solito ritornello, il marito vede le immagini registrate dalle telecamere e smentisce, punto su punto, il racconto della moglie.

La prima immagine che fanno vedere a Davide è l'ultima di Loris in vita, quella del piccolo che rientra a casa, alle 8.30 circa. Veronica dice di averlo portato a scuola, il suo avvocato che da quelle immagini le sagome non sono riconoscibili. Davide è lapidario: "Nell'immagine che mi ponete, che riporta le sagome compatibili alla mia famiglia, riconoscono mia moglie e i miei due figli. La sagoma che ritorna verso l'ingresso dello stabile e' compatibile con quella di Loris".

Poi gli mostrano le immagini dell'auto che fa una strada diversa da quella che racconta sua moglie. E lui mette a verbale un'ulteriore conferma: "Riconosco l'auto, su una via non compatibile col percorso solitamente effettuato per accompagnare Loris a scuola". Anche perché "posso affermare con certezza che il tragitto era sempre uguale".

La terza immagine che Davide vede, è quella della Polo che entra nel garage. E anche in questo caso Davide smonta ogni possibile alibi alla moglie. "La maggior parte delle volte vi parcheggiavo la mia auto perché più nuova, mentre lei lo faceva raramente e solamente quando pioveva o nel caso in cui non trovava parcheggio nei dintorni". E quella mattina, scrive il Gip, c'era un posto disponibile nello spiazzo antistante l'abitazione.

I sospetti esplodono il giorno dopo il fermo, con Davide impegnato in una conversazione con il padre, la madre e la zia. E sembrano diventare certezze. "Erano tutte cose studiate... tutto premeditato", dice la zia. E lui: "...ti rendi conto che giro ha fatto, e' entrata e' stata quanto e' stata, ha fatto quello che ha fatto, se lo e' messo in macchina, ed è scesa, lei dice per andare a buttare la spazzatura...". Davide e la sua famiglia fanno infine i conti sui tempi che non tornano nel racconto di Veronica. "La riprende la Erg, fino a fare il curvone..impiega 6 minuti in piu' per arrivare" alla strada successiva, sottolinea il papa' di Loris. "Lei - aggiunge sua madre - c'e' passata proprio davanti, ha proseguito, dove era Loris". E il padre Andrea: "Eh...certo...ha impiegato di piu' in quanto aveva Loris dentro la macchina...e non sapeva dove cazzo doveva buttarlo il bambino...buttana".