Coniugi uccisi a Catania, gip convalida il fermo per l'ivoriano 18enne
Mamadou Kamara continua a sostenere di essere innocente, ma le sue parole non hanno convinto il giudice per le indagini prelimiari di Caltagirone: per lui ordinanza di custodia cautelare in carcere
Resta in carcere Mamadou Kamara, l'ivoriano di 18 anni accusato di aver ucciso il 30 agosto i coniugi Solano nella loro villa di Palagonia (Catania).
Il gip ha ritenuto che fossero "sussistenti" gli indizi di colpevolezza nei confronti dell'indagato e valutato anche il pericolo di fuga e l'inquinamento delle prove. Kamara, arrivato a Catania l'8 giugno con un maxisbarco e dai giorni successivi ospite del Cara di Mineo, continua a ripetere di essere innocente.
Ma al gip non avrebbe saputo spiegare perché indossava l'abito della vittima e perché i suoi pantaloni insanguinati fossero nel borsone, che aveva con sè rientrando al Cara, assieme al telefonino, un pc portatile, due macchini fotografiche e una collana d'oro rubate nella villa di Palagonia. Inoltre nella casa della famiglia Solano investigatori della squadra mobile di Catania e della polizia scientifica hanno trovato parte di una collana che il migrante aveva addosso quando è stato fermato. Secondo l'accusa, si sarebbe rotta durante la colluttazione che avrebbe avuto con i coniugi.
Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, sottolinea che "il gip ha confermato l'impianto dell'accusa" e ribadisce che "l'inchiesta continua".
Sul fronte delle indagini c'è stato un nuovo sopralluogo della polizia scientifica nella villa della famiglia Solano. Intanto investigatori della squadra mobile della Questura e del commissariato della polizia di Stato di Caltagirone stanno visionando le immagini di numerose telecamere di sorveglianza sequestrate a Palagonia. Ci sarebbero dei frame in cui si vedrebbe Kamara da solo, senza complici. Intanto, la polizia postale di Catania continua a esaminare il cellulare in uso all'indagato alla ricerca di elementi utili alle indagini.