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Delitto Catania, la moglie: torno a casa?Non organizzerò i funerali di mio marito

Nessuna rapina: a uccidere il 67enne è stata la coniuge. "Era violento", ha spiegato ai carabinieri. Troppe le incongruenze nel racconto iniziale, che hanno fatto dubitare gli investigatori

Vincenzina Ingrassia Catania
ansa

Non è stato un bandito a uccidere giovedì Alfio Longo nella sua villa di Biancavilla, ma la moglie, Vincenzina Ingrassia. La donna infatti ha confessato l'omicidio ed è stata fermata dai carabinieri di Catania. La rapina era stata tutta una messa in scena per coprire il delitto. Longo aveva "scatti violenti", ha raccontato la donna, spiegando "stanca di subire" le aggressioni dell'uomo.

Delitto Catania, la moglie: torno a casa?Non organizzerò i funerali di mio marito

Vincenzina Ingrassia ha chiarito la sua posizione nella notte ai carabinieri di Catania che l'hanno poi fermata su disposizione della Procura. La sera prima era stata picchiata al culmine dell'ennesima discussione, e la notte lei l'ha ucciso nel sonno usando lo stesso ciocco di legno con il quale l'uomo l'aveva percossa.

Era stata la donna, giovedì mattina poco prima delle 5, a lanciare l'allarme. Subito erano accorsi i vicini alla casa che sorge alle pendici dell'Etna. "Sono entrati in due col volto coperto, mi hanno costretto a legarlo e poi hanno legato Alfio, mio marito ha reagito e quando ha detto 'vi ho riconosciuti' lo hanno ucciso con colpi di legno in testa": questa era stata inizialmente la ricostruzione dei fatti che la donna aveva fornito ai carabinieri.

I cani, la villetta e il bottino Erano troppe le incongruenze nel racconto della donna. Innanzitutto moglie e marito tenevano nella villetta molti cani, raccogliendo anche i randagi. Come mai quella notte nessuno li ha sentiti abbaiare? "Strano - avevano detto infatti i vicini, come riferisce il "Giornale di Sicilia" -. Si fanno sentire spesso e anche da lontano". Difficilmente spiegabile anche perché i rapinatori avessero scelto come obiettivo una casa di lavoratori e non di persone ricche, in una zona "che è sempre stata tranquilla", come hanno detto ancora i vicini. Altro dettaglio poco chiaro, il bottino: poche centinaia di euro, la fede dell'uomo e non quella della donna. Perché? Tutti particolari che hanno fatto dubitare gli investigatori della verità del racconto della donna. Che alla fine è crollata.

Le bugie di Vincenzina

"Posso tornare a casa?" Vincenzina Ingrassia si è detta "preoccupata di "non potere organizzare i funerali di mio marito". Alla fine della confessione, la donna avrebbe inoltre detto ai carabinieri: "Adesso posso andare a casa, tanto sapete tutto e sapete anche dove abito". La 60enne è stata portata in carcere, in attesa dell'interrogatorio di convalida del gip.