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Sfregiata con l'acido, chiesti 12 anni per l'ex fidanzato di Gessica Notaro

Il pm Marino Cerioni ha formulato la sua richiesta di condanna per il reato di lesioni gravi, senza attenuanti generiche e con le aggravanti della premeditazione e della crudeltà

Sfregiata con l'acido, chiesti 12 anni per l'ex fidanzato di Gessica Notaro - foto 1
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Dodici anni di carcere: è questa la condanna chiesta dal pm Marino Cerioni durante l'udienza, in rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Rimini, del processo che vede imputato Edson Tavares, il 29enne di Capo Verde, che a gennaio sfregiò con l'acido l'ex fidanzata Gessica Notaro.

Le parti civili hanno presentato le loro richieste che vanno dal milione di euro di risarcimento di Gessica, difesa dall'avvocato Fiorenzo Alessi, ai 100mila euro di provvisionale del Comune di Rimini, rappresentato dall'avvocato Moreno Maresi, ai 50mila dalla Regione Emilia Romagna costituitasi parte civile con l'avvocato Paolo Righi. La prossima udienza è in programma il 20 ottobre.

Il pm ha formulato la sua richiesta di condanna a 12 anni di reclusione per il reato di lesioni gravi, senza attenuanti generiche e con le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. I legali di Tavares, gli avvocati Andrea Tura e Riccardo Luzi, discuteranno nell'udienza del 20 ottobre. Tutte respinte però le eccezioni in difesa di Tavares compresa quella sul "ne bis in idem" (doppio processo per stesso reato), sostenuta da Luzi e Tura in quanto Tavares è già imputato davanti al tribunale monocratico di Rimini per stalking nei confronti della stessa Notaro. Stalking che per la difesa ricomprende anche l'aggressione con l'acido.

Intanto, in apertura di udienza, l'ex miss, uscendo dall'aula, ha detto ai cronisti di sentirsi ancora minacciata da Eddy. "Ho avuto la conferma che lui non è assolutamente pentito. Lo conosco bene e so quando è pronto a scattare". La difesa della ragazza ha quindi chiesto che il capoverdiano venisse ristretto in cella di sicurezza per la durata del processo. Richiesta accolta dal giudice e mal digerita da Tavares che ha protestato dicendo di non voler essere trattato "come un animale" e quindi ha assistito a parte dell'udienza dalla stanza adiacente alla cella di sicurezza.