FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Scontro tra treni in Puglia, il governo stanzia 10 milioni di indennizzi

A Tgcom24 la testimonianza di Daniela Castellano, che ha perso il padre nellʼincidente: "Quel tratto ferroviario è ancora pericoloso"

Scontro tra treni in Puglia, il governo stanzia 10 milioni di indennizzi - foto 1
lapresse

Il governo risarcirà con 10 milioni di euro i feriti e le famiglie delle vittime dello scontro ferroviario avvenuto il 12 luglio del 2016 sulla tratta Andria-Corato.

Nello scontro tra due treni morirono 23 persone e altri 50 passeggeri rimasero feriti. Dopo nove mesi dall'incidente e con un'indagine penale ancora in corso arrivano i decreti grazie ai quali saranno trasferite le risorse direttamente alle famiglie. A firmare gli atti del governo che destinano a feriti e parenti delle vittime 10 milioni di euro, è stata la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Elena Boschi: concluso l'iter per l'istruttoria dei risarcimenti, quindi, adesso arriva lo stanziamento.

"Quel tratto è ancora pericoloso" - Daniela Castellano, figlia di una delle vittime dell'incidente ferroviario, intervenuta a Tgcom24, ha spiegato che "dal momento dall'incidente non è stato effettuato alcun controllo sulle condizioni della ferrovia. E' assurdo che, dopo la morte di 23 persone, altre rischiano di morire nello stesso tratto di strada". E aggiunge: "A distanza di mesi non vediamo miglioramenti. Il trasporto attraverso i bus doveva essere solo una soluzione provvisoria, invece prima del 2019 le cose non cambieranno. Quelle strade sono pericolose anche sugli autobus, non solo sui treni".

Il commento del sottosegretario ai trasporti - Sulla vicenda è intervenuto proprio oggi da Barletta il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, il quale ha parlato di "una tragedia causata da un diverso regime di sicurezza" assicurando che "ora non è più così". Il sottosegretario ha spiegato, infatti, che "le linee ferroviarie nazionali sono sotto il controllo dell'Ansf, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, mentre le tratte regionali in concessione erano sottoposte a un diverso grado di controllo, esercitato dall'Ustif e gli standard non erano proprio gli stessi. Li abbiamo unificati", ha concluso Del Basso De Caro, "per evitare che ci fossero cittadini di serie A e cittadini di serie B, una sicurezza di serie A e di serie B".

Le indagini in corso - Stando alle indagini della magistratura tranese, a causare l'incidente sarebbe stato un errore umano dovuto all'utilizzo del blocco telefonico su una linea a binario unico e, da parte dei dirigenti della società Ferrotramviaria, l'aver omesso "la collocazione di impianti e apparecchiature tecnologiche", ipotizza la Procura di Trani, "deputate alla protezione della marcia dei treni (Blocco Elettrico Automatico ovvero Blocco Conta Assi) idonei a prevenire ed evitare il disastro ferroviario". Nell'inchiesta sono indagate 13 persone (oltre a tecnici e amministratori di Ferrotramviaria, anche il capotreno superstite e i due capistazione), per i reati, a vario titolo contestati, di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.