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Ruba caramelle sul lavoro, la Cassazione: "Giusto il licenziamento"

Un dipendente di un supermercato aveva sottratto meno di dieci euro di merce dagli scaffali. Secondo i giudici, ha "minato il rapporto fiduciario col datore di lavoro"

Ruba caramelle sul lavoro, la Cassazione:
ap-lapresse

La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un dipendente di un supermercato per aver rubato meno di dieci euro di caramelle dagli scaffali.

Secondo i giudici, il comportamento "fraudolento" ha minato in maniera irreversibile il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore. L'uomo, un addetto al rifornimento degli scaffali, era stato trovato a fine turno in possesso della merce che non aveva pagato.

L'ex dipendente è stato condannato anche a pagare le spese di giudizio in Cassazione, per un valore di oltre 3.500 euro.

All'uscita dal supermercato era scattato l'allarme antitaccheggio, attivato da adesivi invisibili posti sui pacchetti di gomme da masticare e caramelle, ma il dipendente non era riuscito a spiegare la loro presenza nelle sue tasche. Aveva parlato di un piano contro di lui architettato dal capo della sicurezza, che avrebbe voluto incastrarlo.

I giudici non avevano però riscontrato alcuna prova a sostegno di tali accuse e avevano confermato il licenziamento, nonostante il dipendente non avesse precedenti disciplinari e i beni sottratti fossero di scarso valore. La decisione era stata quindi confermata dalla Corte d'Appello di Napoli.

Anche la Cassazione ha condiviso il giudizio di "gravità della condotta contestata e la proporzionalità della sanzione espulsiva". "Il dimostrato carattere fraudolento, nella specie palesemente doloso e premeditato, è stato ritenuto sintomatico della sua inaffidabilità e, come tale, idoneo ad incidere in maniera grave ed irreversibile sull'elemento fiduciario, nonostante la modesta entità del danno patrimoniale e la mancanza di precedenti disciplinari".