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Noemi, il gip: "Il fidanzato è borderline, senza sensi di colpa"

Eʼ quanto emerge dalla relazione neuropsichiatrica psicologica stilata dal dipartimento di salute mentale dellʼAsl di Lecce il 14 settembre

Noemi, il gip:
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"Un'organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite".

E' questa la patologia di cui soffre il fidanzato di Noemi Durini secondo il decreto di convalida del gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce. Il documento fa riferimento alla relazione neuropsichiatrica psicologica stilata dal dipartimento di salute mentale dell'Asl di Lecce il 14 settembre. Per il gip il giovane "non manifesta cenni di reale senso di colpa".

Lucio, che è stato temporaneamente trasferito dalla Casa protetta di Monteroni (Lecce) all'Istituto penale minorile di Bari, in attesa di andare in una struttura in Sardegna dove sarà anche curato, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Per il gip, il ragazzo deve seguire "un percorso trattamentale altamente specialistico", anche se al momento, non ci sono elementi per ritenere che al momento dell'omicidio "non fosse pienamente in grado di intendere e di volere".

Si cerca di capire se ci siano stati dei complici - Quando ha confessato, il 13 settembre, Lucio ha detto di avere agito da solo, ma non ha convinto gli investigatori che indagano alla ricerca di un eventuale complice. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere che si trovano lungo la statale che porta al luogo in cui è stato trovato il cadavere di Noemi.

Si studia il passaggio di tutte le auto che hanno percorso la strada a poca distanza dalla Fiat 500 guidata dal fidanzato della ragazzina per capire se qualcuno lo abbia aiutato. Finora, per concorso in occultamento di cadavere e sequestro di persona, è indagato il papà 61enne del ragazzo, sul quale sono in corso accertamenti che tendono a verificare anche gli spostamenti dell'uomo subito dopo la scomparsa della vittima.

Martedì l'autopsia sul corpo di Noemi - Attesa per i risultati dell'autopsia che sarà effettuata martedì e che dovrà accertare le cause della morte. Il ragazzo ha sostenuto di aver ucciso Noemi con coltellate al collo lo stesso giorno della scomparsa della ragazza, all'alba del 3 settembre. Della presunta arma del delitto non è stata trovata traccia, mentre sul luogo del ritrovamento del cadavere è stata sequestrata una pietra insanguinata: ciò ha fatto pensare subito agli inquirenti che la giovane fosse stata uccisa con un colpo di pietra al capo. Tuttavia, dalla Tac non sarebbero emersi segni di fratture scheletriche sul cadavere, né tanto meno alla testa.

Qualche dubbio lo si ha anche sulle lesioni al collo della minorenne che potrebbero essere state prodotte con un'arma da taglio, ma potrebbero anche essere le conseguenze della permanenza del corpo per dieci giorni in aperta campagna.