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Scontro treni, dopo la foto dello scandalo la pm lascia l'inchiesta

Lo scatto risale a una festa dell'estate del 2013. Dopo la rabbia dei parenti delle vittime, la decisione della magistrata di ritirarsi

La pm Simona Merra lascia l'indagine del disastro ferroviario di luglio in Puglia.

Lo ha comunicato il procuratore di Trani, Francesco Giannella, dopo le polemiche suscitate dalla foto scomoda pubblicata sul "Giornale", che la ritrae in atteggiamenti confidenziali con il difensore di uno degli indagati del caso, l'avvocato Leonardo De Cesare. "Pur ribadendo la sua correttezza - scrive Giannella - la dottoressa ha deciso" di abbandonare l'incarico.

 

Dopo le polemiche scoppiate in Rete, quello scatto è finito sul tavolo del Csm. In esso si vede l'avvocato De Cesare, difensore di Vito Piccarreta, capostazione di Andria, indagato per lo scontro tra i due treni locali in cui sono morte 23 persone, assieme alla Merra. La foto è un momento di una festa nell'estate del 2013: si vede il legale in ginocchio davanti al pm mentre le bacia il piede.Daniela Castellano, figlia di Enrico, uno delle 23 vittime della strage ferroviaria di Andria, ha commentato così: "Come possiamo pensare di avere giustizia per i nostri cari". "Siamo scioccati, allibiti e arrabbiati, la logica vorrebbe che la pm abbandonasse il caso perché noi parenti non possiamo vivere con l'incubo che le indagini possano essere influenzate da qualcos'altro", aggiunge.

Il magistrato al centro delle polemiche ha subito cercato di ridimensionare la portata della fotografia. Simona Merra si dice serena: "E' una conoscenza limitata con l'avvocato". E inizialmente ha detto: "Non ritengo di dover formulare alcuna richiesta di astensione perché non ci sono gravi motivi di opportunità. Ma se il procuratore riterrà di sollevarmi da questo incarico, chiaramente mi adeguerò".

Anche Leonardo De Cesare assicura: "Alla luce della volontà del mio assistito di collaborare con la magistratura, non si ritiene vi siano state e vi siano attualmente esigenze tali da rendere incompatibile l'esercizio dei rispettivi ruoli, anche in considerazione della delicata indagine condotta da un pool di magistrati".

La prima commissione del Csm intanto ha aperto un procedimento per verificare se nell'ufficio giudiziario pugliese vi siano casi di incompatibilità. "Il Csm, nel rispetto delle procedure e delle garanzie previste dalla legge proseguirà la sua attività istruttoria e non mancherà di esercitare tempestivamente le sue prerogative", assicura il vice presidente Giovanni Legnini.

Il procuratore assicura: indagini nella più rigorosa trasparenza - E il procuratore scrive: "In relazione alle preoccupazioni manifestate dai parenti delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio in seguito alla pubblicazione di fotografie che sembrerebbero denunciare un rapporto di familiarità tra uno dei magistrati titolari del procedimento relativo e il difensore di uno degli indagati, intendo rassicurare quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza".

"A tal fine, nella consapevolezza della complessità tecnica delle verifiche - aggiunge - ma anche della delicatezza dell'inchiesta riguardante tragedie umane immani e irrimediabili, sono state assunte nell'immediatezza regole organizzative per le quali ogni iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato adottato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell'indagine, coordinati in prima persona dal Procuratore stesso".