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Milano, il sindaco Pisapia dice stop: "Basta nuovi profughi in città"

Il primo cittadino ha incontrato il ministro Alfano e il prefetto per fare il punto della situazione. E ha invitato le Regioni con maggiori disponibilità a fare la propria parte

giuliano pisapia
ansa

"L'amministrazione e la città hanno già fatto la loro parte, e continueranno a farla.

La catena di solidarietà è stata straordinaria, ma più di così Milano non può fare". Lo ha affermato il sindaco Giuliano Pisapia, chiedendo "che non vengano inviati ulteriori profughi". Intanto il ministro dell'Interno Angelino Alfano si è recato a Palazzo Chigi per discutere dell'emergenza con il premier Matteo Renzi.

Con il ministro dell'Interno e con il prefetto Francesco Paolo Tronca è stato un incontro a giudizio del sindaco importante per risolvere una situazione che in città rischia di diventare esplosiva come in molte altre parti d'Italia. "Con il ministro abbiamo fatto importanti passi avanti per affrontare le criticità dovute al grande afflusso di profughi a Milano - spiega Pisapia -. Siamo costantemente impegnati per conciliare, come sta accadendo, il decoro della città, la legalità, la sicurezza e i bisogni dei cittadini, con il doveroso aiuto a chi scappa dalla fame e dalle guerre".

"Abbiamo, inoltre, ottenuto l'immediata consegna degli spazi del Dopo Lavoro Ferroviario, inutilizzato da molto tempo - ricorda il primo cittadino -, come luogo dove accogliere dignitosamente i profughi, evitando così che la prima assistenza avvenga negli spazi antistanti la Stazione. Da domani, poi, si potrà utilizzare il C.a.r.a., Centro assistenza richiedenti asilo, anche per i profughi arrivati in questi giorni".

Pisapia ha poi lanciato un appello alle Regioni. "Visto che l'Europa ci ha abbandonato è necessario ridistribuire le presenze nelle diverse Regioni, proporzionalmente agli abitanti e in base alla effettiva capacità di dare una prima e dignitosa accoglienza".