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Tabaccaia uccisa, è giallo sul movente Inquirenti: perde quota ipotesi rapina

Secondo gli investigatori il delitto non è legato ai soldi. La donna è stata uccisa da un solo assassino, che lʼha colpita più volte con il coltello, con grande ferocia e determinazione

Maria Luisa Fassi
dal-web

E' buio fitto sul movente dell'omicidio di Maria Luisa Fassi ad Asti. Dalla cassa del negozio della tabaccaia 54enne nella città piemontese sono sparite poche centinaia di euro. Ma gli inquirenti sono convinti che all'origine del gesto non ci sia la rapina. La donna è morta in ospedale, dove è stata soccorsa dopo essere stata colpita più volte con ferocia dall'aggressore con un coltello.

Gli inquirenti: "L'omicida è uno solo" - E' stata una sola persona ad aver ucciso la donna, secondo gli investigatori, con almeno dieci coltellate. A lavorare al caso sono i carabinieri del comando provinciale, guidati dal colonnello Fabio Federici. L'arma del delitto non è ancora stata ritrovata. L'autopsia farà chiarezza sul numero esatto dei colpi che sono stati inferti alla vittima. Già i primi esami hanno comunque rivelato che l'omicida ha agito con grande violenza e determinazione. Nessuna ipotesi viene scartata.

Il sindaco: "Provati dall'omicidio" - "Siamo ancora molto provati da questa vicenda - ha detto il sindaco id Asti Fabrizio Brignolo -. Finora prevale l'aspetto emotivo. Non è il momento di strumentalizzare l'accaduto".

Via Facebook, centinaia di astigiani hanno condiviso questo messaggio: "Un soffio di vento ti ha portato via con sè, cruento e inumano". Tutta la città si sta stringendo intorno al marito, i figli, la sorella e i genitori di Maria Luisa Fassi con geti d'affetto e solidarietà.