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Stepchild adoption, Corte d'Appello di Torino accoglie due richieste

I magistrati hanno preso atto delle "condizioni positive in cui stanno crescendo i bimbi". Una delle due coppie: "Siamo felicissime"

La Corte d'Appello di Torino ha accolto due richieste di stepchild adoption.

I giudici della Sezione minorenni, con due sentenze distinte, hanno dato il via libera a due coppie di donne per l'adozione dei figli delle rispettive partner. Le due domande, prima di ricevere il parere favorevole anche da parte della Procura generale, erano state respinte in primo grado.

Il primo caso accolto dalla Corte d'appello di Torino riguarda una donna che ha chiesto e ottenuto di adottare il figlio di cinque anni della donna che nel 2015 aveva sposato in Islanda.

Il secondo è quello di due donne, conviventi dal 2007 e sposate in Danimarca nel 2014, che volevano adottare le rispettive figlie - nate con inseminazione artificiale - oggi di 7 e 5 anni. In entrambi i casi un magistrato della procura generale di Torino, Giulio Toscano, aveva dato parere favorevole.

Giudice: è semplice tutela situazione di fatto - "Si impone, assai semplicemente, la tutela di una situazione di fatto". Così la Corte d'appello di Torino (presidente Carmen Mecca, giudice estensore delle sentenze Federica Lanza) ha motivato la sentenza. I magistrati hanno preso atto delle condizioni positive in cui stanno crescendo i bimbi e hanno fatto presente che in materia si può applicare la legge 184 del 1983. Diversamente non è possibile tutelare in modo adeguato i diritti dei minori. Inoltre, in una delle due sentenze, si sono richiamati alle disciplina della Corte europea dei diritti dell'uomo, secondo cui il concetto di vita familiare deve essere "ancorato ai fatti": l'esistenza di un nucleo familiare "non è subordinata all'accertamento di un determinato status giuridico", ma alla "effettività dei legami".

Una delle due coppie: "Siamo felicissime" - "Siamo felicissime. Senza questa sentenza il nostro bimbo sarebbe rimasto con un solo genitore. Anche se è il frutto di un progetto di vita comune". E' il commento di una delle coppie che oggi ha ottenuto il via libera alla stepchild adoption. "Lo stralcio della Cirinnà - hanno aggiunto - per noi fu un duro colpo ma quella legge non ci avrebbe dato nulla di più e nulla di meno di questa sentenza, anche se, naturalmente, il percorso sarebbe stato più semplice".