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No Tav, proteste in Val di Susa Sequestrato un ordigno esplosivo

Gli attivisti sono tornati a farsi sentire attorno al cantiere di Chiomonte. Chiusa per qualche ora lʼautostrada del Frèjus. E sabato è prevista una nuova marcia

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Notte di tensione in Val di Susa, al cantiere della Torino-Lione. I No Tav per alcune ore hanno lanciato petardi e fuochi d'artificio contro l'area strategica, fronteggiando le forze dell'ordine, e un poliziotto è rimasto ustionato. I dimostranti si sono dispersi spontaneamente nei boschi alle 3 del mattino. Sequestrato nei pressi del cantiere di Chiomonte un ordigno esplosivo artigianale.

No Tav, proteste in Val di Susa Sequestrato un ordigno esplosivo

Lupi: "Siamo davanti a gesti criminali" - Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha detto che "siamo davanti ad eventi criminali compiuti da persone, alcuni vengono anche dall'estero, che vogliono utilizzare un'opera per attaccare lo Stato. Non avranno alcuno spazio".

E ancora: "Ricordo a questi delinquenti che ogni settimana vengono scolaresche a visitare il cantiere della Tav e vengono da tutto il mondo a studiare e osservare la tecnologia che noi adottiamo. Sulla Torino-Lione, nonostante questi criminali che pensano di sovvertire lo Stato attaccando una grande opera, siamo arrivati a 1,1 chilometri di galleria scavata". Lupi ha infine ricordato di aver discusso con il collega francese "per andare rapidamente avanti".

Poliziotto ferito dai manifestanti - L'agente colpito da un petardo è un sostituto commissario di polizia, rimasto ferito in modo lieve. L'uomo è stato raggiunto ad una caviglia. Le forze dell'ordine hanno trovato e sequestrato nella zona un ponte artigianale, costruito con legno e fil di ferro, e utilizzato dai manifestanti per attraversare il torrente Clarea. L'autostrada del Frejus Torino-Bardonecchia era stata chiusa intorno alla mezzanotte dopo che un gruppo di manifestanti aveva incendiato alcuni pneumatici nella galleria di Giaglione e riaperta alle 3,30. Al cantiere, dove le attività sono state sospese per precauzione, il lavoro è regolarmente ripreso al termine della manifestazione.

Attivisti e petardi - Si riaccende quindi la protesta No Tav in Val di Susa. La zona attorno al cantiere di Chiomonte è stata bersagliata da petardi, bombe carta e fuochi d'artificio da parte degli attivisti, a cui le forze dell'ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni.

Per il popolo della protesta è stata una "grande nottata di lotta", come si legge sui siti internet del movimento. L'azione era nell'aria da qualche giorno, almeno da quando un centinaio di attivisti No Tav, alcuni dei quali di area anarchica e antagonista, si sono radunati in valle per l'ormai consueto campeggio itinerante. I lavori di scavo nel cantiere di Chiomonte - che di norma proseguono senza sosta - sono stati interrotti a scopo precauzionale. Dopo avere incendiato alcuni pneumatici in una galleria dell'autostrada, all'altezza di Giaglione, i No Tav hanno tentato di avvicinarsi al cantiere, ma senza riuscirci perché presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza.

Il successivo lancio di fuochi d'artificio e di petardi è proseguito per oltre un'ora. Fino a quando i "folletti No Tav - si legge su uno dei siti internet del movimento - sono svaniti nel bosco". Prossimo appuntamento sabato per una nuova marcia.

Trovato e sequestrato un ordigno artigianale - Un ordigno esplosivo artigianale, i resti di alcuni razzi con una gittata fino a 150 metri, artifici pirotecnici, pietre e armi di vario genere sono stati trovati dalle forze dell'ordine nei pressi del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa, teatro nella notte della violenta protesta No-Tav.

L'ordigno è fabbricato con una bottiglietta di alcol, con innesco collegato a un petardo. Alcuni dei petardi trovati dalle forze dell'ordine erano montati su mortai artigianali, in modo da poter essere lanciati da lunga distanza.