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Pescara, a 103 anni aspetta la visita per la pensione

Da mesi lʼanziano attende lʼarrivo dei medici per ottenere lʼinvalidità civile ma per questioni burocratiche non ha ancora ricevuto nulla

Senza pensione a 103 anni a causa degli intoppi burocratici.

Succede a Pescara, dove l'anziano Mario Della Guardia, ex vigile urbano con gravi problemi di salute e impossibilitato a spostarsi da casa, aspetta da mesi la visita del medico per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile. A sollevare la questione è stato il deputato Gianni Melilla, che si è rivolto al ministro del lavoro Giuliano Poletti.

Secondo quanto si legge sul quotidiano "Il Centro", che ha raccontato la vicenda, l'anziano pescarese attende i medici dallo scorso novembre. Le figlie Annamaria e Carmela, 76 e 71 anni, e il genero Giancarlo, mesi fa hanno inoltrato all'Inps la richiesta di una visita domiciliare per ottenere la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento. A febbraio è arrivata telefonicamente la risposta da parte del medico della commissione Inps, che ha esaminato il caso, affermando che "il paziente non possiede i requisiti necessari per avere diritto a una visita a domicilio".

Il medico di base e il medico delle Asl, però, che erano già stati a casa dell'uomo per verificare le condizioni di salute, avevano attestato che "il paziente non era trasportabile e che aveva diritto a una visita domiciliare". Stando a quanto riporta "Il Centro", secondo l'Inps le cose non stanno così: "Il caso non riguarda assolutamente l'Inps, ma la commissione Asl, che è tenuta a effettuare la visita domiciliare richiesta dall'utente". Fuschi, genero dell'anziano, dice però che ha l'Asl ha fatto sapere alla famiglia prima aver perso i documenti per la visita a domicilio, poi di non poterla concedere per mancanza dei requisiti necessari.

Si tratta insomma di intoppi burocratici e difetti di comunicazione tra i due enti Inps e Asl che, attualmente, fanno sì che la situazione rimanga in stallo. Vista l'età avanzata dell'anziano Della Guardia, i familiari sperano che l'appello venga raccolto dalle strutture competenti e che arrivi finalmente un aiuto concreto: "A 103 anni pensiamo sia un diritto, anche per una questione di umanità nei confronti di una persona così anziana che ha bisogno costantemente di cure e sostegno".