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Morto Sasha, il bimbo malato di cancro conteso tra Italia e Russia

Dieci anni, originario della Russia, si è arreso a un tumore al rene

Morto Sasha, il bimbo malato di cancro conteso tra Italia e Russia  - foto 1
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E' morto Sasha, il bimbo al centro di una dura contesa tra il papà Carlo, l'uomo che lo aveva cresciuto e il padre biologico primo marito della madre.

Sasha si è arreso al nemico che combatteva da quattro anni: un nefroblastoma, un tumore molto aggressivo al rene. Durante la malattia, il piccolo era stato conteso dal padre biologico fino al punto di mettere in mezzo anche l'ambasciatore russo che si presentò in ospedale. Poi nel 2015 la decisione del tribunale di Venezia: è Carlo il suo papà.

La storia di Sasha era rimbalzata sulle pagine della cronaca per una battaglia legale che aveva coinvolto il governo russo e quello italiano. Il bimbo, infatti, viveva con la mamma e il marito in Italia. Da alcuni anni, però, il suo affidamento era conteso dal padre biologico, che vive in Russia, e da quello acquisito, che vive nel Vicentino. Quest'ultimo, ha lottato tanto per tenere con sé il bambino anche dopo la morte della mamma, avvenuta nel 2013 in seguito a un arresto cardiaco.

Proprio poco fa era riuscito a ottenere l'affidamento di Sasha che, stando a quanto sostenuto dai familiari, voleva restare ed essere curato in Italia. Sasha infatti era amato da tutti, anche nella Clinica di Oncoematologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera di Padova e della Pediatria di Vicenza dove medici e infermieri lo coccolavano - riporta il Gazzettino - ancor di più a causa della contesa a colpi di carte bollate.

La moglie Olga se ne era già andata e Carlo ha persino lasicato il lavoro per stargli vicino: "Lo amo il doppio, sia per lui che per Olga" dice Carlo aiutato nelle amorevoli cure dalla sual mamma, la nonna Vilma. "Mamma dove sei?", le ultime parole del piccolo Sasha.

Per uno spiacevole errore è stata inizialmente attribuita al piccolo Sasha una parte della vicenda legata a un suo omonimo ucraino, anch'egli malato, che disegna gatti rossi per raccogliere fondi. Ora l'articolo è corretto. Di questo ci scusiamo sentitamente con il papà Carlo e con chi ha voluto bene a Sasha.