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Milano, scuola cancella la parola "Natale" dall'invito: è polemica per la "Grande Festa delle Buone Feste"

La denuncia arriva dai due consiglieri comunali Samuele Piscina (Lega Nord), presidente del Municipio 2 di Milano, e Laura Luppi, Assessore alle politiche educative

Milano, scuola cancella la parola
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Un'iniziativa pensata per includere tutti.

Un pomeriggio di festa per ragazzi e famiglie di diverse fedi. È la “Grande Festa delle Buone Feste”, organizzata dall'Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Milano. Il nome scelto per questa iniziativa, però, non è piaciuto affatto a Samuele Piscina (Lega Nord), presidente del Municipio 2 di Milano, e Laura Luppi, Assessore alle politiche educative. “Dopo i presepi e i crocefissi, ora anche le feste di Natale vengono ostacolate nelle scuole”, denunciano i due su Facebook e in un comunicato ufficiale.

I due politici, inoltre, fanno intendere di non essere stati gli unici a trovare poco adeguata l'iniziativa: a protestare sarebbero stati proprio i genitori. Non tutti, ma “molti”.

“La parola ‘Natale', simbolo della nostra fede e della nostra cultura, non discrimina nessuno - spiegano Piscina e Luppi. - Colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di nessuno, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive, ma fomenta l'intolleranza nei confronti della nostra cultura, dei nostri usi, delle nostre leggi e delle nostre tradizioni”. Cosa dovrebbero fare dunque le scuole? Secondo i due esponenti “dovrebbero essere le prime custodi di queste tradizioni che appartengono alla nostra storia e che hanno profondamente e inevitabilmente segnato la nostra cultura con tutto ciò che ne è conseguito in termini di rispetto e di libertà”.

L'attacco - E poi l'attacco a quella che loro definiscono “una politica perbenista di sinistra”: “Ancora una volta - continuano i due - la politica perbenista di sinistra rischia di intromettersi nelle aule privando i nostri bambini della gioia del Natale". "Crediamo fermamente - concludono - che le nostre tradizioni vadano rispettate. La scelta della scuola è un atto del tutto ingiustificato che non tiene conto della maggioranza dei bambini e per questo chiediamo venga subito cambiata reinserendo il riferimento natalizio".