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Terremoto, è lutto nazionale: ad Ascoli i funerali delle vittime

Presenti anche il premier Renzi e i presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso. Nella notte altre scosse di assestamento

E' la giornata del lutto nazionale per le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia.

Ed è anche il giorno dei primi funerali, quelli delle vittime di Arquata del Tronto e di Pescara del Tronto: le esequie si sono svolte ad Ascoli Piceno, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella (che prima ha visitato Amatrice), e del premier, Matteo Renzi. Nella notte, intanto, sono continuate le scosse. Il bilancio delle vittime sale a 291.

Centinaia i presenti all'interno, centinaia all'esterno per seguire il rito dai maxi-schermi. Le bare coperte di fiori sono allineate davanti all'altare. In sala si percepisce una disperazione ma composta.

Mattarella: "Non vi lasceremo soli" - Mancano pochi minuti alle 11.30 quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, entra nella palestra trasformata in chiesa e la folla si scioglie in un applauso. Prima di raggiungere Ascoli, il capo dello Stato, era andato in elicottero ad Amatrice, per visitare una parte del paese crollato, il centro operativo dei soccorsi, la tendopoli. Più tardi è tra gli sfollati di Accumoli: "Non vi lasceremo soli", le sue parole. Il presidente si sposta poi ad Ascoli, per i funerali. Tanti i rappresentanti dello Stato: dal premier Matteo Renzi accompagnato dalla moglie, apparsa molto commossa, ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vicenti. C'è anche Fabrizio Curcio, il capo della Protezione civile, che sta coordinando i soccorsi.

Vescovo: "E adesso, Signore, che si fa?" - A celebrare l'omelia è il vescovo, Giovanni D'Ercole, in questi giorni sempre in prima linea. "E adesso, Signore, che si fa?", si domanda nell'omelia. "Non abbiate paura di gridare la vostra sofferenza - è la risposta - ma non perdete coraggio", "questo è il momento della speranza", è l'appello che "come un padre" rivolge alla sua gente. Durante l'omelia, il suo ricordo va a Giorgia e Giulia, la prima sopravvissuta, l'altra, morta, che col suo corpo ha protetto la sorellina: "morte e vita abbracciate - ha detto il vescovo - ma per me ha vinto la vita. Anzi, dalla morte è rinata la vita". Poco dopo, i 35 nomi delle vittime sono scanditi uno a uno.

Renzi: "Vi aiuterò" - Dopo la messa D'Ercole si leva la mitra, abbraccia e consola tante persone. Anche Mattarella lascia il suo posto e va tra la folla, si china su persone ferite, su chi come lui ha i capelli bianchi, si trattiene a lungo con un ragazzo che piange disperato. Poco lontano Renzi è circondato da sindaci con fascia tricolore, risponde alle loro domande, che poi sono una sola: non essere abbandonati. "Ci siamo e ci saremo sempre, ma diteci anche cosa fare, non possiamo fare tutto da Roma", risponde il premier. Una giovane familiare di alcune delle vittime del terremoto lo incalza: "Io vi aiuterò", dice Renzi, prendendo un impegno per quella difficile fase della ricostruzione che si aprirà a breve.

L'ultima tappa della giornata la sigla Mattarella, con la sua visita all'ospedale di Ascoli, tra i ferit ricoverati c'è anche la piccola Giorgia, il  cui  nome era risuonato alla messa con quello della sorellina: per lei, che proprio sabato compie 4 anni, il  presidente ha un regalo: una bambola.

La terra trema ancora - Anche la terra non smette di tremare: dalla notte di mercoledì le scosse sono state quasi 1.500. La fase di prima emergenza è ancora in atto, il Dipartimento di Protezione civile ha appena emanato la prima ordinanza sugli interventi urgenti (dai contributi alla sospensione dei mutui), e già si parla di ricostruzione, ci si chiede se per i crolli di alcuni edifici ci siano responsabilità. Due inchieste, a Rieti e ad Ascoli, dovranno accertarlo.