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Regione Marche, tutte le spese pazze Con i rimborsi cene, occhiali, cellulari

Anche il governatore Spacca tra i 66 indagati. I consiglieri compravano frigoriferi, ma anche miele, mostarda e e lardo di Colonnata. Assessore Giorgio indagata per truffa sui rimborsi chilometrici

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Sessantasei persone risultano indagate per reati che vanno dal concorso in peculato alla truffa nell'utilizzo dei fondi regionali delle Marche. E' quanto risulta dopo la chiusura delle indagini della Procura di Ancona. Tra le persone coinvolte ci sono 61 consiglieri, 23 dei quali sono stati anche presidenti di gruppi consiliari. Le accuse nei loro confronti riguardano gli anni compresi tra il 2008 e il 2012.

Sono stati gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza a passare al setaccio, scontrino per scontrino, i conti delle due legislature tra il 2008 e il 2012. Ecco cosa è emerso dai controlli.

Cene, pubblicità, frigoriferi - I fondi pubblici sono stati utilizzati per i soliti pranzi e cene, spesso coincidenti con gli onomastici dei consiglieri e anche dei parenti, per libri, computer, hotel e anche per acquisti al supermercato. In nota spese veniva messo di tutto. C'erano i costi di collaborazioni e incarichi, pubblicità, materiale promozionale per convegni di cui non è documentato l'effettivo svolgimento, servizi televisivi su commissione. Ci sono gli occhiali di Spacca e il frigorifero del consigliere Franco Sordoni, insieme a miele, torte mostarda e perfino il lardo di Colonnata: tutti acquistati da Franco Capponi, che era capogruppo FI.

Shopping con i soldi della Regione - Il capogruppo del Pd Mirco Ricci deve rispondere dell'acquisto di libri, due cornici, un computer da 1.959 euro, carburante, biglietti per l'ingresso a spettacoli di beneficenza, soggiorni in hotel, pranzi e cene, spese personali messe nel conto del gruppo nella precedente legislatura quando il gruppo era Ds-Ulivo, ma anche di un acquisto di formaggi, yogurt e vino in un supermarket, "spesa evidentemente non connessa a fini funzionali del gruppo", notano gli investigatori.

In viaggio per piacere - Al capogruppo di Sel Massimo Binci (in precedenza tra i Verdi) sono addebitati i costi (712 euro) per di drappi con la stampa della scritta "No centrali Api", oltre alle spese per i viaggi a Roma di esponenti politici della sua area non per fini connessi alle attività del gruppo regionale. Raffaele Bucciarelli (Pdci-Prc) ha acquistato prodotti alimentari, ha usato soldi pubblici per beneficenza e soprattutto ha comprato libri per i quali sono stati spesi quasi 1.200 euro.

E poi ci sono i pranzi anche per l'allora capogruppo del Pdl Francesco Gentiloni Massi Silverj, ora Ncd, compresi 600 euro per 30 pasti in un ristorante di Agugliano. Per l'area del centrodestra, poi, sono molte le spese per consulenze e iniziative sul territorio non adeguatamente giustificate.

Spacca e Solazzi: pranzi, consulenze, telefoni - Le principali ipotesi accusatorie contro il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca e contro il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, oggi in Marche 2020, riguardano pranzi e cene, spesso con invitati che con la Regione non c'entrano o non identificati, spese postali, manifesti, consulenze, servizi di telefonia. Spacca e Solazzi sono entrambi indagati per peculato, insieme ad altri 59 consiglieri di due legislature e cinque addetti ai gruppi.

La residenza fantasma e i rimborsi chilometrici - E' invece indagata per truffa l'ex consigliere dell'Idv, poi assessore Paola Giorgi, che avrebbe dichiarato di risiedere fuori Ancona, percependo rimborsi chilometrici non dovuti: avrebbe ottenuto 3.167 euro nel 2010 e 5.538 nel 2011 per trasferimenti inesistenti da Matelica ad Ancona.

Le spese pazze dei due presidenti - Secondo gli inquirenti, nel 2008, in quanto presidente del monogruppo l'Unione per le Marche, Spacca si sarebbe "appropriato indebitamente" di 15.445,23 euro per spese postazioni, di redazione, di stampa e diffusione di manifesti, spese di ristorazione. E anche per un paio di occhiali. Nello specifico: 3.658,23 euro per spese di spedizione del periodico "Marche Domani", e 11.787 per pranzi e cene, con documentazioni di rimborso carenti. Nel 2009 il presidente si sarebbe "appropriato" di 14.258,35 euro. Una somma che si articola in spese non sufficientemente documentate, o non inerenti alle attività del gruppo, per manifesti, ristoranti, servizi di telefonia e per la stampa di 55mila copie del "periodico filosofico culturale Koinè", oltre che per l'acquisto di traffico sms sul sito Aruba.

Altri 5.273 euro vengono contestati a Spacca per l'anno 2010, per rimborsi legati ad attività di rappresentanza, servizi postali, cancelleria e telefonia, e per spese di ristorazione (1.647 euro) e acquisto di traffico Sms su Aruba (765 euro). Come responsabile della gestione dei fondi del gruppo, i magistrati chiedono conto a Spacca di 4.152,84 euro per ristoranti, spese postali e bolli, viaggi e partecipazione ad eventi.