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Squillo brasiliana filmava di nascosto incontri sadomaso con i suoi clienti

Pavia, i video finivano sul mercato illegale del porno. Nellʼabitazione i carabinieri hanno trovato una vera e propria "stanza delle torture" ma anche strumenti per clonare bancomat e documenti falsi

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-afp

Avevano pensato di sfruttare il successo di "50 sfumature di grigio", e così una prostituta brasiliana 35enne e il suo protettore, il pregiudicato M.E., avevano allestito una "camera dei giochi" con tutti gli strumenti del piacere sadomaso a Mortara, nel Pavese.

Ma per "arrotondare" filmavano di nascosto gli incontri sessuali con i clienti, e i video finivano sul mercato clandestino del porno.

A bloccare la carriera cinematografica della brasiliana e del pregiudicato sono stati i carabinieri di Vigevano, che dopo aver sorpreso, nei pressi dell'appartamento usato come set improvvisato, l'uomo armato con un "nunchaku" (arma delle arti marziali, costruita con due corti bastoni uniti da una catena), hanno perquisito l'abitazione.

I militari hanno così scoperto che, oltre ad aver trasformato una stanza in una vera e propria "camera di tortura" sadomaso, ai clienti venivano offerte sostanze dopanti per incrementare le prestazioni sessuali e il tutto veniva ripreso, all'insaputa dei clienti, da una serie di telecamere. E ora già cinque clienti, saputo che le loro performance sono state filmate e i video venduti, hanno deciso di denunciare il protettore.

Nell'abitazione però i militari hanno scoperto anche una stanza piena di apparecchiature utilizzate per clonare bancomat e carte di credito, dispositivi per intercettazioni ambientali, telecomandi universali, un kit da scasso, riproduzioni di documenti e banconote.

I carabinieri hanno così denunciato il pregiudicato, oltre che per favoreggiamento della prostituzione, porto di armi e (per aver girato i video) interferenze illecite nella vita privata, anche per spaccio di stupefacenti, falsificazione di banconote, detenzione di sistemi informatici per la clonazione di bancomat, possesso e fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo ad sistemi informatici.