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Milano, morti nella clinica S.Rita: 15 anni in Appello a Brega Massone

I giudici hanno riformulato lʼaccusa in omicidio preterintenzionale, riducendo la pena allʼex primario di chirurgia toracica

Milano, morti nella clinica S.Rita: 15 anni in Appello a Brega Massone - foto 1
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Pier Paolo Brega Massone, l'ex chirurgo toracico della Clinica Santa Rita di Milano, è stato condannato a 15 anni di carcere nel processo bis davanti alla Corte d'Assise d'Appello, con al centro la morte di quattro pazienti.

Nell'aprile del 2014 Brega Massone era stato condannato all'ergastolo con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, condanna confermata in Appello ma annullata in Cassazione nel 2017.

Il suo ex braccio destro, Fabio Presicci, imputato per due dei decessi, è stato condannato a 7 anni e 8 mesi. I giudici hanno riformulato l'accusa per i due in omicidio preterintenzionale, riducendo dunque la pena.

La moglie: "Vediamo la luce" - Soddisfatta della sentenza la moglie di Pier Paolo Brega Massone che, dopo la lettura del dispositivo, ha commentato: "Ora vediamo la luce". La donna ha spiegato di non avere creduto che il marito fosse "un mostro" e di non avere mai perso la "speranza nella giustizia" anche se "la paura era fortissima". "Credo che negli altri Stati europei non esistano pene così severe per i medici - ha aggiunto -. Sarebbe il caso che qualcuno ci riflettesse".

 La ricostruzione - Nel giugno 2008 Pier Paolo Brega Massone, l'allora primario di chirurgia toracina della Clinica Santa Rita, in zona piazzale Loreto, a Milano, viene arrestato insieme ad altri 13 midici con l'accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà. La vicenda ruota intorno alla morte di quattro pazienti che sarebbero stati operati nonostante non ce ne fosse bisogno e al solo scopo di ottenere i rimborsi dalla Regione Lombardia. La condanna di primo grado arriva nell'aprile del 2014: ergastolo per omicidio volontario.

Brega Massone ricorre quindi in Appello, dove i giudici confermano la pena inflitta in primo grado. Ma nel giugno 2017 la Cassazione annulla la sentenza di secondo grado, sostenendo che Brega Massone "non voleva uccidere". Nel processo bis davanti alla Corte d'Assise d'Appello i giudici hanno quindi riformulato l'accusa in omicidio preterintenzionale, riducendo la pena a 15 anni. Brega Massone si trova attualmente in carcere in esecuzione della condanna in via definitiva per lesioni nei confronti di circa un'ottantina di pazienti e di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, per cui l'ex chirurgo è stato condannato a 15 anni di reclusione.