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Donna trovata morta nel Comasco, arrestato il cognato

La donna sarebbe stata uccisa in casa appena oltre il confine, a circa cinque chilometri dal luogo in cui il corpo è stato rinvenuto

E' il cognato la persona arrestata nella notte dalla polizia cantonale di Chiasso, in Svizzera, nei pressi della dogana di Gaggiolo (Varese), nell'ambito delle indagini sul ritrovamento del cadavere della maestra Nadia Arcudi.

Il corpo dell'insegnante 35enne fu trovato domenica nei boschi di Rodero, nel Comasco. L'uomo fermato, marito della sorella della vittima, è un cittadino svizzero di 42 anni.

Pare che la donna sia stata uccisa in casa, a Stabio in Svizzera, a circa cinque chilometri dal luogo di ritrovamento. Al cognato di Nadia gli investigatori ticinesi sono arrivati attraverso i tabulati telefonici, che lo localizzavano in Italia. E' stato bloccato in dogana, mentre stava rientrando in Svizzera. Per lui le accuse sono di omicidio volontario e di occultamento di cadavere.

Per il momento del sospetto assassino si sa solo che vive in Canton Ticino e lavora in un istituto pubblico. Lunedì era entrato in Italia per ragioni personali, quindi non era in fuga, e martedì sera era rientrato in Svizzera. Tenuto sotto controllo dagli investigatori italiani, il presunto omicida è arrivato al valico italo svizzero del Gaggiolo, vicino al luogo del ritrovamento del cadavere, e qui è stato fermato dalla polizia elvetica.

Uccisa in casa e abbandonata nei boschi - L'uomo ha sostanzialmente ammesso le sue responsabilità, anche se restano molti aspetti da chiarire, in particolare riguardanti il movente e il tipo di rapporti che intercorrevano tra i due. Secondo gli investigatori svizzeri l'insegnante è stata uccisa nella sua casa di Stabio tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì. L'inchiesta passa dunque alla magistratura svizzera.

Il provvedimento di fermo per l'uomo è scattato dopo le indagini della polizia e della magistratura elvetica, in stretta collaborazione con i carabinieri del comando provinciale di Como. Dopo il ritrovamento del corpo, la donna era stata identificata velocemente "grazie a un braccialetto di un evento sportivo di un mese fa del Luganese", hanno detto i carabinieri di Como. I militari hanno capito subito che la donna era stata probabilmente uccisa in un luogo chiuso, dal momento che il corpo era senza giacca e scarpe. Successivamente il cadavere sarebbe dunque stato trasportato nel bosco e abbandonato.