FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Corona resta in cella, gip di Milano respinge istanza scarcerazione

Anche la collaboratrice Francesca Persi si è vista bocciare la richiesta di attenuazione della misura cautelare

Fabrizio Corona, arrestato 8 giorni fa con l'accusa di intestazione fittizia di beni, deve restare in carcere.

Lo ha deciso il gip di Milano Paolo Guidi che ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dai suoi difensori, i legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra. Anche Francesca Persi, storica collaboratrice di Corona finita in carcere insieme a lui, si è vista bocciare dal giudice milanese l'istanza di attenuazione della misura cautelare.

Corona, che era in affidamento in prova ai servizi sociali da quasi un anno e mezzo, è tornato in carcere il 10 ottobre con l'accusa di intestazione fittizia di beni in relazione agli oltre 1,7 milioni di euro in contanti trovati nel controsoffitto della casa di Persi, e poi sequestrati, e agli altri soldi cash portati in Austria dalla stessa collaboratrice.

Nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Corona aveva ammesso che quel denaro in contanti erano "compensi in nero" per le serate nei locali e aveva parlato di due conti in Austria e, dunque, non sussistevano più le esigenze cautelari. Per il giudice, però, le esigenze cautelari permangono ancora. "I contanti trovati nel controsoffitto e i 900mila euro in Austria sono frutto del mio lavoro e di quello della società Atena e avevo intenzione di pagare le tasse", aveva spiegato Corona. Per la difesa, tra l'altro, sarebbe ancora in tempo per versare le imposte e non rischiare l'accusa di evasione.

Per l'accusa, tuttavia, tutto quel denaro (quasi tre milioni di euro, tra i contanti nascosti nel controsoffitto e quelli in Austria) Corona non poteva averlo, perché era in regime di affidamento e risultava formalmente solo un semplice collaboratore di Atena pagato con un fisso mensile. E proprio per eludere le "disposizioni in materia di misure di preve"zione patrimoniale", secondo l'accusa, avrebbe usato Persi come "testa di legno". Da qui l'accusa di intestazione fittizia di beni.

Gli inquirenti stanno ancora indagando anche sulla provenienza di quel denaro, perché lo stesso gip, tra l'altro, nell'ordinanza aveva fatto notare come "sembra incredibile che Corona abbia racimolato circa 3 milioni di euro in neanche un anno di tempo (solo dall'ottobre 2015 aveva modo di muoversi liberamente per svolgere le citate serate)".