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"Mio figlio Cristian Provvisionato dimenticato in cella in Mauritania", mamma in marcia verso Roma

Il 43enne di Cornaredo (Milano) è trattenuto nel Paese africano da agosto 2015 perché ritenuto coinvolto in una truffa informatica internazionale. La protesta di Doina Coman

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Sono 20 mesi che Cristian Provvisionato è rinchiuso in un carcere della Mauritania.

Per chiedere giustizia la madre Doina Coman ha deciso di attraversare l'Italia a piedi fino a Roma, partendo da Siena. Provvisionato, bodyguard 43enne di Cornaredo (Milano), è bloccato in Africa da agosto 2015, con l'accusa, mai espressa in atti ufficiali, di truffa informatica ai danni dello Stato. "Non mi fermerò finché non sarà tornato a casa. L'Italia non si può lavare le mani di questo caso. Non lo accetto", dice a Il Giorno la mamma. Questo viaggio in solitaria lungo 250 chilometri è raccontato sulla pagina Facebook "Libertà per Cristian Provvisionato".

"Mio figlio è prigioniero in Mauritania da 20 mesi, il ministero degli Esteri deve fare qualcosa per riportarlo in Italia. Ha perso trenta chili e dal 1° Maggio inizierà lo sciopero della fame. Lo Stato si muova per evitare un altro caso Regeni, un'ulteriore salma da riportare in patria", è la richiesta che mamma Doina affida a Il Giorno prima di mettersi in cammino da Siena verso Roma, a piedi, da sola, attraverso i boschi, lungo la via Francigena.

Da quasi due anni Cristian Provvisionato, che soffre di diabete e ha bisogno di cure, è trattenuto in Mauritania dal governo locale come "garanzia" per una presunta truffa informatica da un milione e mezzo di euro subita da alcune società estere con cui collaborava anche una lombarda, la stessa che ha mandato il 43enne in Africa, pur se di informatica, come assicurano i familiari, non sapesse nulla. Numerose le petizioni online per chiederne la liberazione e il rientro in Italia.

Mamma Doina si gioca quest'ultima carta e su Facebook tiene il diario di questi giorni di cammino.