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Sanremo, seviziato da 4 "bulli": denunciati per stalking e sequestro

Il giovane frequentava da mesi il "branco", che spesso lo sottoponeva a maltrattamenti. Durante lʼabuso, durato diverse ore, anche un cane è stato aizzato per morsicarlo

E' stato protagonista di un vero e proprio abuso un ventenne di Sanremo (Imperia), che si è fidato di quattro suoi "amici", ora denunciati per stalking, sequestro di persona e lesioni personali aggravate.

Il "branco" ha convinto il giovane a seguirlo in un alloggio, per poi legarlo e imbavagliarlo: per ore lo hanno picchiato selvaggiamente, giungendo persino a farlo morsicare da un cane appositamente aizzato. Il ragazzo, approfittando di un momento di disattenzione del gruppo, è poi riuscito a fuggire.

Una volta liberatosi, il ventenne è stato inseguito dai quattro lungo i vincoli del paese, fino in via Palazzo, dove è riuscito a rifugiarsi in un negozio. La dinamica del fatto è stata descritta da Il Secolo XIX, che ha specificato come il ragazzo - un italiano di origine magrebina - è un tranquillo ex-studente da tempo oggetto di vessazioni dagli "amici bulli". Tutti i denunciati hanno un'età compresa tra i 20 e i 23 anni, e per tre di loro (tra cui una donna) è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento: dovranno stare ad almeno 300 metri di distanza dalla vittima.

Ai fini della ricostruzione dell'abuso, non è solo servita la testimonianza del diretto interessato, ma anche dei titolari dell'esercizio in cui il giovane era entrato sanguinante e in lacrime per chiedere aiuto. Fondamentali, inoltre, le riprese di alcune telecamere di videosorveglianza. Il ventenne ha riportato una grossa ferita alla guancia e molti lividi sul corpo, soprattutto su schiena e gambe: la prognosi è di tre settimane.

Prima dell'abuso, il ventenne frequentava da mesi il gruppo di "amici", che però avevano sin da subito iniziato a bersagliarlo con battute e insulti, e talvolta veniva picchiato. Il ragazzo non è però riuscito ad abbandonare il "branco", con cui continuava a vedersi. Ora, i "bulli" non potranno nemmeno più avvicinarsi a lui, garantendo in questo modo una perfetta incolumità per il giovane, in attesa del processo giudiziario.