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Incidente cargo Jolly Nero a Genova, vedova ottiene adozione bambina

Per il legale della donna, "si tratta del primo caso in Italia". I giudici hanno tenuto conto dellʼinteresse del minore. Il disastro nel 2013

Marco De Candussio, il sottufficiale della Marina militare morto nel crollo della Torre piloti del porto di Genova nel 2013, causato dal cargo Jolly Nero in manovra, e la vedova hanno ottenuto l'adozione di una bambina.

Secondo l'avvocato della donna, "si tratta del primo caso del genere in Italia". La coppia aveva in affido la piccola dal 2007. L'adozione è arrivata nel 2014, ma il fatto si è saputo durante il processo per il crollo dell'edificio.

I protagonisti di questa storia sono Paola De Carli, 40 anni, e Marco De Candussio, sottufficiale che perse la vita nel crollo della Torre piloti il 7 maggio del 2013, quando il cargo in manovra urtò la Torre abbattendolo e causando 9 morti. Quattordici mesi dopo quell'incidente, nel luglio del 2014, il tribunale dei minori ha deciso per l'adozione della piccola da parte della vedova. La coppia, originaria di Savignano sul Rubicone (Forlì), aveva già un figlio. Paola e Marco avevano in affidamento la piccola dal 2007.

La storia è emersa in tribunale a Genova, durante una udienza per il processo del crollo della Torre Piloti in cui sono indagati il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni, il pilota Antonio Anfossi, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, il direttore di macchina Franco Giammoro, il comandante d'armamento della compagnia Messina Giampaolo Olmetti, accusati di omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo di costruzioni; e il terzo ufficiale Cristina Vaccaro che deve rispondere di falso per aver controfirmato alcuni documenti in cui si sosteneva che tutti gli apparati erano in regola, mentre da una perizia non è risultato così. Imputata anche la Compagnia Messina per responsabilità amministrativa.

"Primo caso in Italia" - "E' un caso - spiega l'avvocato Divano - unico, il primo in Italia in Italia". I giudici dei minori si sono basati "sull'articolo 25 della legge 184/83 che al comma IV prevede in caso di morte o di sopravvenuta incapacità di uno dei coniugi affidatari l'adozione può essere ugualmente disposta a istanza dell'altro coniuge nei confronti di entrambi". "E la norma - dicono i giudici - deve essere interpretata sulla base del principio ispiratore di quella legge e cioè l'interesse del minore all'adozione. In questo caso tale interesse sussiste senza alcun dubbio. La bimba è perfettamente inserita nel nucleo familiare di cui si sente parte a tutti gli effetti". Paola De Carli aveva chiesto al tribunale dei minori di Genova di poter adottare la bambina "in capo a lei e al marito deceduto, tenuto conto della volontà di quest'ultimo dimostrata continuativamente in un lungo arco di anni".