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Imperia, bambino di nove mesi scomparso Fermata la madre per omicidio aggravato

A denunciarne la scomparsa era stato lʼaccompagnatore di Natalia Sotnikova, una turista russa. La donna è stata fermata con lʼaccusa di omicidio volontario aggravato da crudeltà. Ha confessato di aver annegato il piccolo: temeva che il figlio fosse gravemente ammalato.

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Orrore a Bordighera, nell'Imperiese, dove si cerca il corpo di un bimbo di 9 mesi, figlio di una donna russa. Dopo un lungo interrogatorio Natalia Sotnikova, 40 anni, ha confessato di averlo affogato. In precedenza aveva detto ai carabinieri di averlo abbandonato sugli scogli. E' stata fermata con l'accusa di omicidio volontario aggravato da crudeltà. La 40enne temeva che il piccolo fosse schizofrenico.

Imperia, bambino di nove mesi scomparso Fermata la madre per omicidio aggravato

Gli inquirenti hanno subito allertato anche le autorità francesi, visto che il tratto di costa è vicino al confine e le correnti marine, in quel punto, sono molto forti. Con il calare del sole le ricerche in mare a Bussana sono state sospese.

La madre temeva che il bimbo fosse gravemente ammalato- Natalia Sotnikova era con un accompagnatore e nell'hotel alloggiavano in stanze separate. La madre, secondo le registrazioni dell'impianto di videosorveglianza, a notte fonda verso le 2 ha portato il figlio in braccio fuori dall'albergo. E' salita su una lussuosa Bmw blu notte noleggiata a Ginevra, ha percorso una ventina di chilometri ed è arrivata sulla scogliera di Bussana.

Qui avrebbe abbandonato - così ha raccontato inizialmente ai carabinieri - il piccolo, figlio del suo primo marito, e se ne è andata tornando con le braccia vuote in quell'hotel extralusso dove aveva trascorso una settimana di vacanza, alle 4 del mattino. L'uomo che l'accompagnava, che non è il padre del bambino e nemmeno il compagno di Natalia, le ha chiesto dove avesse lasciato il piccolo e, non ricevendo risposte coerenti, ha chiamato i militari. Interrogata a lungo, la donna si è contraddetta più volte davanti ai magistrati fornendo versioni discordanti. Forse lo ha ucciso perché temeva soffrisse di schizofrenia.

Versioni contrastanti - Che l'abbia lasciato sulla scogliera o che l'abbia gettato in mare, dove per tutto il giorno i sommozzatori dei carabinieri e gli elicotteri e i mezzi Sar della Capitaneria di porto l'hanno cercato, ancora non è dato sapere. Ai militari in un primo momento aveva indicato con sicurezza il punto dove ha abbandonato il piccolo e da lì sono partite le ricerche.

Il biglietto in cui la donna annunciava il suicidio - E' emerso anche che prima di uscire con il bimbo, la madre avrebbe lasciato in stanza un biglietto nel quale annunciava l'intenzione di farla finita; ai carabinieri giovedì sera ha infine rivelato di avere gettato il figlio in mare dopo aver raggiunto il largo e aver portato con sé in un marsupio il bambino.

Difficile che il piccolo sia sopravvissuto - Certo è che Semyon non può essere sopravvissuto al freddo della notte e nemmeno al mare, alle sue correnti, che potrebbero averne trascinato il corpicino fino in Francia.

Russa, moscovita, di Natalia si dice essere stata la moglie di uno dei grandi ricchi dell'ex Unione sovietica. Da lui avrebbe avuto Semyon. Dopo il parto, la depressione, tanto che la donna scriveva qualche tempo fa in un post di esser stanca, di aver bisogno di una vacanza. Vacanza che è iniziata a Mosca, da qui a Francoforte e poi Ginevra, infine a Bordighera, nell'Ottocento luogo d'elezione delle vacanze dei nobili russi, in un hotel di lusso. Di sicuro le telecamere hanno ripreso la donna uscire alle due del mattino con un fagottino tra le braccia e tornare da sola due ore dopo.