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Alluvione Genova, le cause del disastro

Temporali "autorigeneranti" e lʼazione sconsiderata dellʼuomo hanno portato nuovamente la città sottʼacqua

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L'ennesima alluvione su Genova, con il rischio di forti temporali che rimane elevatissimo anche nei prossimi giorni, è stata causata da una stretta linea di convergenza delle correnti umide sciroccali che, come in un imbuto, hanno finito per addensare il carico di umidità e precipitazioni proprio su questa zona della Liguria. Secondo gli esperti di Meteo.it si sono creati così pericolosi temporali autorigeneranti.

Alluvione Genova, le cause del disastro

Di cosa si tratta? Sono temporali che tendono a insistere per più ore nelle stesse zone e che vengono continuamente alimentati per effetto della convergenza di masse d'aria diverse. In questa particolare situazione si possono verificare fenomeni di forte intensità, anche a causa dell'effetto Stau, termine tedesco che significa “ristagno”.

Le precipitazioni insistono così sui versanti sopravento dei rilievi Appenninici, pareti contro le quali il vento di Scirocco impatta, liberando molta umidità che aumenta l'abbondanza delle precipitazioni. Su Genova sono caduti oltre 300 mm di pioggia. Un quantitativo pari a circa il 25% delle piogge che mediamente cadono in un anno: in 24 ore la pioggia che cade normalmente in tre mesi. Martedì scorso, poi, ne sono caduti altri 100 mm circa. Ciò significa che, in pochi giorni, questo territorio ha ricevuto più o meno un terzo delle precipitazioni che riceve in un anno.

Ma l'altra causa di questi eventi estremi va purtroppo ricercata nell'azione dell'uomo. Per decenni la cementificazione selvaggia, l'abusivismo e il disboscamento hanno messo a dura prova il territorio del nostro Paese, da sempre fragilissimo a livello idrogeologico. La cementificazione impermeabilizza il suolo e riduce, o impedisce addirittura del tutto, l'assorbimento della pioggia. L'infiltrazione di acqua piovana nei terreni liberi dal cemento, invece, fa sì che essa impieghi più tempo per raggiungere i fiumi, riducendo la portata e quindi il rischio di inondazioni.

Secondo i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato oltre 6.600 Comuni italiani sono a rischio idrogeologico, ben l'82% del totale, corrispondente al 10% della superficie della Penisola. Il che significa che 5,8 milioni di italiani vivono in una situazione di potenziale pericolo.

L'alluvione di Genova non rappresenta un caso isolato, ma l'ennesimo esempio di evento meteorologico estremo: tutti episodi eccezionali la cui frequenza è in aumento a causa dei cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale infatti, determinando un aumento della temperature, fornisce anche una maggiore energia alle perturbazioni. Tra gli eventi meteorologici estremi che, negli ultimi anni, hanno colpito l'Italia ricordiamo: 540 mm di pioggia caduti nell'arco di 24 ore in Veneto nel novembre 2010, 480 mm in 6 ore nell'ottobre 2011 alle Cinque Terre, 500 mm in 5 ore nel novembre 2011 a Genova, 400 mm in 24 ore nel novembre 2013 in Sardegna, 500 mm in 6 giorni nel Foggiano nel settembre 2014.