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Alluvione Genova, il Comune difende i suoi dirigenti: "Hanno lavorato bene"

Tra i "premiati" anche uno dei tecnici dellʼamministrazione rinviato a giudizio per inondazione colposa per i fatti del 2010

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Dopo la polemica per i bonus ai dirigenti del Comune di Genova, per gli obiettivi raggiunti in ambito della messa in sicurezza del territorio, l'amministrazione del capoluogo ligure scende in campo per difendere i suoi tecnici: "Non sono responsabili per quanto accaduto". A far salire la tensione però la notizia che uno dei "premiati" è stato rinviato a giudizio per inondazione colposa nell'alluvione del 2010.

L'assessore in difesa dei dirigenti: "Polemica pretestuosa, hanno fatto il loro dovere" - "Una polemica pretestuosa, un attacco che fa male alle istituzioni, sono quattro dirigenti del Comune di Genova che non dormono da tre notti, presidiano il territorio, si sporcano le mani tutto il giorno, chi li colpisce ha taciuto finora, un'irresponsabilità istituzionale". Così l'assessore al Personale del Comune di Genova Isabella Lanzone difende i quattro dirigenti dopo la denuncia dal consigliere comunale d'opposizione Enrico Musso.

Secondo Lanzone la polemica sui bonus è "pretestuosa" . "Le retribuzioni di risultato sono date su obiettivi approvati dalla giunta e dal consiglio comunale di Genova in base al lavoro svolto l'anno scorso, nel 2013, sono state liquidate a giugno 2014, senza mai nessuna critica, mai nessuna contestazione, fino a ieri, da parte dei consiglieri d'opposizione che avevano condiviso lo sforzo dei nostri lavoratori".

Tra i premiati anche un dirigente rinviato a giudizio per inondazione colposa per i fatti del 2010 - Come riporta "Il Corriere della Sera", tra i premiati ci sono la responsabile della Protezione civile Monica Bocchiardo (7.117 euro), l'ingegnere Enrico Vincenzi (6.131 euro), il capo dell'area tecnica del Comune, l'architetto Laura Petacchi (17.614 euro) e l'ingegnere Stefano Pinasco (9.405 euro). Proprio quest'ultimo, nel novembre 2013, è stato rinviato per inondazione colposa. Il dirigente è accusato di aver preferito per anni pagare multe (indennizzi) alla Provincia piuttosto che fare più costosi lavori di messa in sicurezza che avrebbero evitato o contenuto l'alluvione del 2010.