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Viterbo, mamma e figlio scomparsi: è omicidio-suicidio

La 22enne austriaca si era allontanata da un campeggio della zona per far addormentare il neonato. I corpi rinvenuti allʼinterno di un boschetto

Gli inquirenti avrebbero pochi dubbi: è l'omicidio-suicidio l'ipotesi privilegiata dai carabinieri che indagano sulla morte della donna austriaca di 22 anni e del suo bimbo di 5 mesi, scomparsi da un camping vicino al lago di Bolsena nel viterbese e trovati morti dai vigili del fuoco a seguito di una segnalazione.

La donna era impiccata a un albero e il piccolo a terra, coperto da una giacca.

La giovane, una studentessa universitaria di nazionalità austriaca di origini italiane, era in vacanza con la famiglia al camping Amalasunta. Dopo la mezzanotte era uscita dal bungalow dove alloggiava per far addormentare il bimbo, non facendo più ritorno. A sporgere denuncia di scomparsa il padre e la madre della giovane che erano con lei in campeggio.

Subito erano scattate le ricerche con il corpo forestale dello Stato, i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco. I sommozzatori avevano cercato anche nel lago. L'ultima cella agganciata dal telefonino della donna riconduceva a una zona presumibilmente tra Colle San Martino e Capodimonte.

Resta da capire se il neonato sia morto prima o dopo la madre. La giovane, una studentessa universitaria di nazionalità austriaca di origini italiane, era in vacanza con la famiglia al camping Amalasunta. Dopo la mezzanotte era uscita dal bungalow dove alloggiava per far addormentare il bimbo, non facendo più ritorno. A sporgere denuncia di scomparsa il padre e la madre della giovane che erano con lei in campeggio.

Subito sono scattate le ricerche con il corpo forestale dello Stato, i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco. I sommozzatori avevano cercato anche nel lago. L'ultima cella agganciata dal telefonino della donna riconduceva a una zona presumibilmente tra Colle San Martino e Capodimonte.