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Trascinata dalla metro a Roma, indagini anche sui superiori del macchinista

Chi controllava i monitor non ha lanciato lʼallarme. Intanto per Atac si prospetta un maxi risarcimento alla vittima

Trascinata dalla metro a Roma, indagini anche sui superiori del macchinista - foto 1
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Non c'è solo Gianluca Tonelli, il macchinista della metro che mercoledì scorso ha trascinato per diversi metri una donna rimasta incastrata tra le porte, nel mirino degli inquirenti.

Anche il responsabile della movimentazione convogli potrebbe essere chiamato in causa. Il superiore di Tonelli, che avrebbe dovuto guardare i monitor di sicurezza, non ha lanciato nessun allarme. Intanto per Atac si prospetta un maxi risarcimento per la vittima.

A Tonelli i pm della Procura di Roma contestano anche la violazione della norma sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per infortuni causati a terzi. Non è escluso che il macchinista possa essere convocato in Procura per un interrogatorio. Dovrà anche spiegare perché nel primo colloquio, avuto in qualità di testimone dell'incidente, non ha detto che stava mangiando durante il lavoro. I pm stanno inoltre vagliando tutti i filmati a disposizione per capire se la distrazione potesse anche essere continuata con un telefonino. Tonelli, infatti, durante la corsa non si è accorto del segnale d'allarme lanciato dai passeggeri che poi sono riusciti a liberare Natalya Gargovich.

Al via la perizia tecnica - Nei prossimi giorni i magistrati di piazzale Clodio disporranno una consulenza tecnica per capire se quel treno (un convoglio di vecchia generazione), ora sotto sequestro, fosse stato sottoposto a controlli e manutenzione e se fosse a norma in tema di sicurezza dei viaggiatori. Ma dagli ambienti sindacali trapela che il treno era stato revisionato la sera prima ed era stato giudicato idoneo a camminare.

Ipotesi maxi risarcimento per la vittima - Intanto Natalya Gargovich è stata sottoposto ad un altro intervento al bacino e alle costole. Per la bielorussa 43enne il percorso di guarigione si prospetta lungo e complesso. E di conseguenza potrebbe diventare un oneroso problema per l'Atac, chiamata in causa per il risarcimento danni. Per gli esperti della materia il danno potrebbe essere quantificato in almeno 500mila euro. Molto dipenderà anche dal tipo di invalidità che la donna riporterà