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Roma, maltrattamenti all'asilo nido comunale: arrestata una maestra

Violenti scossoni, schiaffi e urla nei confronti di bambini tra i 12 e i 24 mesi. Tenuti ore "segregati" sui passeggini. Incastrate dalle telecamere dei carabinieri

Una maestra di un asilo nido comunale di Roma è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti aggravati.

Altre due educatrici in servizio nello stesso istituto sono state sospese. L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata eseguita dai carabinieri. Dalle indagini, condotte anche con l'ausilio di intercettazioni ambientali e telecamere, è emerso come i bimbi fossero sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici.

Violenti scossoni, schiaffi e urla nei confronti di bambini tra i 12 e i 24 mesi: queste le accuse lanciate dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro nei confronti della maestra arrestata. Altre due sue colleghe sono state sospese dal loro incarico. Le indagini sono state effettuate anche mediante intercettazioni ambientali e con l'ausilio di telecamere ed hanno permesso ai Carabinieri di accertare che, all'interno dell'asilo nido comunale "Il Nido del Parco", i bambini della sezione "Medi" sono stati sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici dalle tre educatrici "di ruolo" della struttura scolastica.

I bambini venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati da un solo braccio da una parte all'altra degli ambienti scolastici. Venivano forzati, ripetutamente, nella somministrazione del cibo nel corso della quale, spesso, gli veniva tappata la bocca per evitare che vomitassero. Violente le reazioni delle maestre quando i piccoli "disobbedivano ai loro ordini" schiaffi, violenti scossoni e urla venivano indirizzate loro come una vera e propria punizione.

I piccoli, inoltre, venivano tenuti nei passeggini anche per lunghissimi lassi di tempo, per "controllarne la vivacità" o, in maniera altrettanto afflittiva, lasciati in disparte all'interno degli ambienti della struttura scolastica mentre gli altri piccoli svolgevano le normali attività educative.