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Roma, due siriani sospetti arrestati a Ciampino: avevano documenti falsi

Eʼ il secondo caso nel giro di pochi giorni. E il procurato di Roma Giancarlo Capaldo lancia lʼallarme: "Terroristi di Parigi sono passati dallʼItalia"

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La polizia ha arrestato due siriani all'aeroporto di Ciampino mentre, con passaporti falsi, cercavano di raggiungere Malta. Il fatto è strettamente collegato con l'arresto avvenuto mercoledì di altri due siriani per gli stessi reati, presso lo scalo di Orio al Serio (Bergamo). I fermati hanno rispettivamente 18 e 19 anni e si spacciavano per un norvegese un francese.

Uno dei due è un richiedente asilo in Austria. La polizia sta svolgendo approfondimenti investigativi per risalire all'organizzazione che favorisce il transito in Italia di stranieri attraverso la fornitura di documenti falsi e di biglietti aerei, richiedendo loro denaro, oppure promesse di future collaborazioni in attività illecite in favore di organizzazioni criminali.

A seguito degli attentati di Parigi, la Polizia di Stato ha ulteriormente incrementato le misure di sicurezza e vigilanza anche presso lo scalo di Ciampino. Sono state predisposte dall'ufficio di polizia di frontiera aerea straordinarie misure finalizzate a rendere piu' incisivi i controlli dei viaggiatori, anche di quelli provenienti dall'area Schengen dove, non essendo la circolazione soggetta a controlli, risultano piu' frequenti i tentativi di elusione delle normative interne ed internazionali in materia di immigrazione.

Jihadisti di Parigi passati in Italia - E fa scalpore la dichiarazione del procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, titolare dell'inchiesta sugli attentati di Parigi dove è morta Valeria Solesin e due marchigiani sono rimasti feriti: "Abbiamo il riscontro del passaggio di qualche soggetto, ma non di attività di questi soggetti in Italia".

L'allarme jihadisti nel nostro Paese è stato lanciato ai microfoni di Radio 24. Capaldo è segue anche l'inchiesta che ha portato all'arresto di 17 presunti jihadisti in varie città d'Italia. E sulla possibilità che potesse esserci più di un soggetto passato in Italia, Capaldo ha replicato con un secco: "Non rispondo".