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Papa: Ue non è insieme di regole, ma è un modo di concepire uomo

Bergoglio ha voluto incontrare i leader dei 27 Paesi Ue alla vigilia dei festeggiamenti per i 60 anni dei Trattati di Roma

"I Padri fondatori ci ricordano che l'Europa non è un insieme di regole.

Essa è una vita, un modo di concepire l'uomo a partire dalla sua dignità inalienabile". Lo ha detto il Papa nel discorso ai Capi di Stato e di governo europei. "Se fu chiaro fin da principio che il cuore del progetto non poteva che essere l'uomo, fu altrettanto evidente il rischio che i Trattati rimanessero lettera morta. Essi dovevano essere riempiti di spirito vitale".

Il Papa ha voluto incontrare i leader dei 27 Paesi Ue alla vigilia dei festeggiamenti per i 60 anni dei Trattati di Roma, richiamando ai valori fondanti dell'Europa e sottolineando come sia necessario evitare la "tentazione di ridurre gli ideali fondativi dell'Unione alle necessità produttive, economiche e finanziarie".

"Persa la fatica che comportò far cadere il muro che divideva l'Europa" - E il richiamo di Bergoglio si rifa in prima battuta all'idea di inclusione che si voleva andare proponendo con la creazione di un'Europa unita, in contrasto con le divisioni che attraversavano all'epoca il Vecchio Continente. L'Europa si adoperò, ha infatti ricordato il Papa, con fatica per far cadere il muro "eppure oggi si è persa memoria della fatica. Si è persa pure la consapevolezza del dramma di famiglie separate, della povertà e della miseria che quella divisione provocò".

Il Pontefice ha quindi richiamato alla memoria dei leader europei "quell'innaturale barriera che dal Mar Baltico all'Adriatico divideva il continente". "In un mondo che conosceva bene il dramma di muri e divisioni, era ben chiara l'importanza di lavorare per un'Europa unita e aperta".

"Lasciare fuori pericoli? Spesso sono persone che scappano dalla guerra" - Il Papa ha quindi affrontato il tema dei migranti e dei supposti pericoli provenienti dall'esterno. Se nell'Europa delle origini si voleva "veder cadere i segni di una forzata inimicizia, ora si discute di come lasciare fuori i 'pericoli' del nostro tempo: a partire dalla lunga colonna di donne, uomini e bambini, in fuga da guerra e povertà, che chiedono solo la possibilità di un avvenire per sé e per i propri cari".

"L'unico antidoto contro i populismi è la solidarietà" - Quanto ai venti del populismo che stanno attraversando l'Europa, il Papa ha dato la sua ricetta, spiegando come il Vecchio Continente possa ritrovare "speranza nella solidarietà, che è anche il più efficace antidoto ai moderni populismi"."I populismi fioriscono dall'egoismo, che chiude in un cerchio ristretto e soffocante e che non consente di superare la limitatezza dei propri pensieri e 'guardare oltre'. Occorre ricominciare a pensare in modo europeo" e "alla politica spetta tale leadership ideale, che eviti di far leva sulle emozioni per guadagnare consenso".